Italia e Estero

Vicino alle mangiatoie più aggregazioni di ungulati

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TRENTO, 28 AGO - La variabile che più influenza la distribuzione degli ungulati è la vicinanza alle mangiatoie. Lo evidenzia uno studio condotto dal Muse e dall'Associazione cacciatori trentini con la Fondazione Edmund Mach, da poco pubblicato sulla rivista scientifica Ecosphere. La ricerca è stata condotta in Val di Fassa, nel Trentino orientale, nell'inverno del 2022 e del 2023, in un'area caratterizzata da un'alta densità di mangiatoie (2,6 per 10 chilometri quadri). Sono stati studiati 54 siti e analizzate 14.000 sequenze fotografiche. "Il nostro obiettivo era testare l'ipotesi che le mangiatoie creassero aggregazioni di ungulati, attratti da cibo concentrato e facilmente disponibile, che a loro volta potessero influenzare il movimento e il comportamento dei lupi, loro predatori naturali", sottolinea il ricercatore del Muse e primo autore dello studio Marco Salvatori. Dallo studio - informa una nota - è emerso che la probabilità di presenza degli ungulati era massima nei pressi delle mangiatoie, e si azzerava invece in siti a tre chilometri di distanza dalla mangiatoia più vicina. La loro attività, invece, risulta più sensibile alla presenza umana: più un sentiero è frequentato, meno attivi risultano gli ungulati nelle aree circostanti. Anche l'attività dei lupi è risultata correlata alla vicinanza alle mangiatoie per ungulati. "Grazie alle fototrappole - sottolinea la ricercatrice del Muse Giulia Bombieri - abbiamo potuto osservare quali specie visitano le mangiatoie e con quale frequenza. Il cervo è risultato il frequentatore più assiduo, con il 49% delle sequenze rilevate alle mangiatoie, seguito dal capriolo (27%) e dal muflone (15%), quest'ultima è per altro una specie alloctona per la quale è raccomandato il contenimento".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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