Italia e Estero

Vescovo, 'Aleppo come sospesa, nessuno ci dice niente'

epa11474505 Protesters shout slogans and march during a protest against Turkey and the National Coalition of Syrian Revolution and Opposition Forces (a coalition of opposition groups in the Syrian civil war that was founded in Doha, Qatar, in November 2012), for reconciliation and normalization with Syrian President Bashar al-Assad's regime, in Azaz, north of Aleppo, Syria, 12 July 2024. Turkey's President Erdogan has expressed his desire to set up a meeting with Assad as soon as possible, marking the first time since the two nations severed ties in 2011. Following Erdogan's indications of a potential reconciliation with Syria, Syrian demonstrators staged several protests in the area under Turkish authority in Northern Syria. EPA/BILAL AL HAMMOUD
epa11474505 Protesters shout slogans and march during a protest against Turkey and the National Coalition of Syrian Revolution and Opposition Forces (a coalition of opposition groups in the Syrian civil war that was founded in Doha, Qatar, in November 2012), for reconciliation and normalization with Syrian President Bashar al-Assad's regime, in Azaz, north of Aleppo, Syria, 12 July 2024. Turkey's President Erdogan has expressed his desire to set up a meeting with Assad as soon as possible, marking the first time since the two nations severed ties in 2011. Following Erdogan's indications of a potential reconciliation with Syria, Syrian demonstrators staged several protests in the area under Turkish authority in Northern Syria. EPA/BILAL AL HAMMOUD
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CITTÀ DEL VATICANO, 30 NOV - "Dopo tre giorni di attacchi, le milizie cosiddette dell'opposizione hanno preso la città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci dice niente". È la testimonianza che arriva a Fides dall'arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobji. "Dopo i combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie a Dio. L'esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in mano delle milizie dell'opposizione. Ci sono arrivate delle voci sull'arrivo delle truppe dell'esercito siriano ma di certo non c'è nulla. Stiamo vivendo nell'insicurezza", ha aggiunto. "I gruppi armati che hanno ripreso in mano la seconda città della Siria - riferisce l'arcivescovo maronita - fanno circolare sulle reti sociali video e foto per documentare come in pochi giorni tutta Aleppo è finita nelle loro mani". Mentre per ora la sua chiesa rimane aperta, si celebrano le messe e non risultano esserci stati attacchi diretti contro obiettivi collegati alle comunità cristiane. "Per ora noi siamo tranquilli ma non sappiamo cosa accadrà. È come se tutta la città vivesse sospesa". L'arcivescovo Tobji racconta che l'offensiva dei gruppi armati, alcuni dei quali sono di marca jihadista, è arrivata "a sorpresa. Non ci sono state avvisaglie. La vita qui stava riprendendo. La situazione era calma, ora però è tutto chiuso. Negozi, forni... Le persone non sanno come andare avanti, e non hanno fatto scorte. Nessuno ci aveva allertati".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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