Vedova Vanzina condannata a restituire 390mila euro a fratello

ROMA, 18 LUG - Il 27 maggio scorso, il tribunale civile di Roma ha condannato Elisabetta Melidoni, vedova del regista Carlo Vanzina, e le figlie Isotta e Assia a restituire 391.846 euro alla società di produzione "International Video 80", oltre a interessi e spese legali. Si tratta di soldi che il regista, deceduto l'8 luglio di 7 anni fa, aveva preso in prestito "per necessità personali e di famiglia" dal 2016 al 2018. Della vicenda scrive oggi il quotidiano il Messaggero. Dopo la morte di Carlo Vanzina, Enrico - legale rappresentante della società - ha chiesto alla cognata di sistemare i conti dell'azienda. La Melidoni, insieme alle figlie, possiede il 45% della società, mentre Enrico ne detiene il 40%. Nonostante alcuni tentativi di conciliazione, tra cui la consulenza del professore Corrado Gatti, che aveva riconosciuto l'esistenza del debito, le parti non hanno trovato un accordo. Nel 2020 Enrico ha avviato una causa civile contro la cognata e le nipoti, chiedendo la restituzione delle somme per "ingiustificato arricchimento". La difesa di Melidoni ha sostenuto che l'eredità era stata accettata con beneficio di inventario e ha contestato le prove dell'utilizzo illecito di fondi societari, affermando anzi che Carlo avesse finanziato la società. Hanno persino messo in dubbio l'autenticità di alcune firme del regista. Il Tribunale ha incaricato un consulente tecnico d'ufficio che ha confermato l'esistenza del debito, evidenziando che Carlo Vanzina aveva prelevato le somme in più occasioni. Parallelamente al processo civile, Melidoni ha denunciato Enrico Vanzina per tentata truffa, in relazione alla somma oggetto del contendere. Tuttavia, la Procura ha richiesto l'archiviazione e il Gip ha archiviato definitivamente la posizione di Enrico.
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