Valanghe.report sui 5 morti sull'Ortles, causa neve a lastroni

BOLZANO, 08 NOV - "La neve fresca in combinazione con il vento, e probabilmente anche le masse d'aria umida, hanno portato alla formazione di uno strato di neve compatto in superficie (lastrone di neve). Si sono quindi verificate le condizioni per una valanga di neve a lastroni". Lo affermano gli esperti di Valanghe.report dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino in merito alla slavina con cinque morti lo scorso fine settimana sulla Cima Vertana, nel Gruppo dell'Ortles. Si è trattato - si legge nell'analisi del tragico evento - di una valanga a lastroni di neve asciutta di dimensioni medie (dimensione 2); la quota massima dell'area di distacco si trovava a circa 3460 m. Lo spessore del lastrone distaccato è stato stimato in circa 20 cm, la pendenza massima nella zona di distacco è di circa 45 gradi. Secondo Valanghe.report, "soprattutto nei pendii ripidi, ombreggiati e in presenza di un ghiacciaio la neve fresca può rimanere ad alta quota nel tardo autunno, e a seconda delle condizioni meteorologiche trasformarsi a causa del metamorfismo costruttivo (soprattutto nelle notti serene). Questo porta alla formazione di un manto nevoso a cristalli sfaccettati e non coesi. Se invece piove fino a quote elevate o le temperature sono particolarmente miti il manto nevoso può sciogliersi in superficie. Una sequenza di tali eventi porta quindi alla formazione di un manto nevoso costituito da croste e strati di cristalli sfaccettati intermedi (in lingua tedesca 'Krustensandwich', tipico del problema valanghivo 'strati deboli persistenti')". I dati delle stazioni meteorologiche confermano queste condizioni climatiche, e un'indagine del manto nevoso sul ghiacciaio dello Stubai nel Tirolo settentrionale mostra la presenza di una successione di croste e strati di cristalli sfaccettati nel manto nevoso che ricopre il ghiacciaio. "Osservando l'immagine della valanga si nota che l'area di distacco ha una grande estensione: lo strato debole e il lastrone di neve dovevano essere presenti su un'ampia area. Si presume quindi che si sia trattato di un problema di strati deboli persistenti formatisi sul ghiacciaio ripido ed esposto a nord", così gli esperti.
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