Italia e Estero

Va in ospedale per dolori al petto, la rimandano a casa e muore

20070121 – VIBO VALENTIA - CRO – L'ospedale di Vobo Valentia, sedicenne entrata in coma dopo un black out in sala operatoria.
20070121 – VIBO VALENTIA - CRO – L'ospedale di Vobo Valentia, sedicenne entrata in coma dopo un black out in sala operatoria.
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VIBO VALENTIA, 05 GIU - La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un'inchiesta sulla morte di una donna di 37 anni, Maria Mamone, di Pannaconi di Cessaniti, deceduta in casa dopo che - hanno denunciato i familiari - sarebbe stata più volte rimandata a casa dai pronto soccorso degli ospedali di Tropea e Vibo Valentia ai quali si era rivolta lamentando da tempo forti dolori al petto. La donna è morta il 3 giugno scorso e, secondo quanto si è appreso, nei due ospedali le avrebbero detto che si trattava solo di ansia. La Procura ha disposto il sequestro della salma e l'apertura di un fascicolo d'inchiesta per fare luce su eventuali responsabilità mediche. Sarà l'autopsia, già disposta, a dover stabilire le cause del decesso e verificare se siano ravvisabili negligenze, sottovalutazioni o omissioni. Secondo il racconto dei familiari, la donna si è recata al pronto soccorso dell'ospedale di Tropea una prima volta nel marzo scorso. Poi ad aprile è andata all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia. In entrambe le circostanze, nonostante i forti dolori toracici, la donna sarebbe stata dimessa con la diagnosi di crisi d'ansia. Un ulteriore intervento sanitario risale al 27 maggio, quando un'ambulanza del 118 è intervenuta a casa della donna. Anche in quel caso, secondo il compagno, i soccorritori avrebbero escluso patologie fisiche, limitandosi a consigliare l'aiuto di uno psicologo per stress emotivo. I familiari di Maria Mamone hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Nelle scorse settimane, a Vibo, si erano verificati altri due decessi, quello di Martina Piserà, la giovane morta insieme al feto di sette mesi che portava in grembo e quello che ha riguardato un feto prossimo alla nascita, mentre la madre è sopravvissuta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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