Italia e Estero

Usa valutano divieto di shopping per diplomatici Iran a Ny

epa11638405 People buy groceries at COSTCO store in Miami, Florida, USA, 02 October 2024. Grocers are expected to face a shortage because of supply chain challenges this week due to East and Gulf Coast ports strike by the International Longshoremen's Association. EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
epa11638405 People buy groceries at COSTCO store in Miami, Florida, USA, 02 October 2024. Grocers are expected to face a shortage because of supply chain challenges this week due to East and Gulf Coast ports strike by the International Longshoremen's Association. EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
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ROMA, 06 SET - L'amministrazione Trump sta pensando di limitare lo shopping di diplomatici iraniani che arriveranno all'assemblea generale dell'Onu a New York. Dopo aver negato i visti al leader dell'Autorità palestinese Abu Mazen e alla sua delegazione, gli Usa starebbero infatti valutando l'introduzione di altre restrizioni per altre delegazioni. Tra queste, appunto, quella di fare acquisti. Lo scrive l'Associated Press (Ap) sul suo sito. Potenziali restrizioni di viaggio e di altro tipo potrebbero presto essere imposte alle delegazioni di Iran, Sudan, Zimbabwe e, forse sorprendentemente, Brasile, che tradizionalmente occupa un posto d'onore durante la riunione dei leader di alto livello all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che inizia il 22 settembre, secondo una nota interna del Dipartimento di Stato visionata dall'Ap. Le potenziali restrizioni sarebbero ancora in fase di valutazione e le circostanze potrebbero cambiare. Gli spostamenti dei diplomatici iraniani sono fortemente limitati a New York, ma una delle proposte in discussione impedirebbe loro anche di fare acquisti nei grandi magazzini all'ingrosso riservati ai soci, come Costco e Sam's Club, senza prima aver ricevuto l'esplicita autorizzazione del Dipartimento di Stato. Questi negozi infatti sono tra i preferiti dei diplomatici iraniani in missione e in visita a New York, perché consentono loro di acquistare grandi quantità di prodotti non disponibili nel loro Paese economicamente isolato, a prezzi relativamente bassi, e di rispedirli poi a casa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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