Italia e Estero

Ungheria vieta l'ingresso per tre anni al gruppo pro-Pal Kneecap

epa12203330 Kneecap's Mo Chara (L) and Moglai Bap (R) perform on the West Holts stage during day four of the Glastonbury Festival at Worthy Farm near Pilton, Somerset, Britain, 28 June 2025. The Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts 2025 runs from 25 to 29 June 2025. EPA/ANDY RAIN
epa12203330 Kneecap's Mo Chara (L) and Moglai Bap (R) perform on the West Holts stage during day four of the Glastonbury Festival at Worthy Farm near Pilton, Somerset, Britain, 28 June 2025. The Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts 2025 runs from 25 to 29 June 2025. EPA/ANDY RAIN
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BRUXELLES, 24 LUG - L'Ungheria ha vietato ai Kneecap, gruppo rap irlandese noto per le loro posizioni pro-palestinesi, di entrare nel Paese e di esibirsi allo Sziget Festival accusando la band di aver fatto discorsi d'odio antisemiti e di aver inneggiato al terrorismo, elogiando Hamas ed Hezbollah. Lo comunica sui social il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "Il messaggio ufficiale: "tolleranza zero per l'antisemitismo" e dovere di proteggere le comunità ungheresi, in particolare quelle ebraiche" spiega il portavoce, sottolineando che "concedere loro un palco normalizza l'odio e il terrore e mette a repentaglio i valori democratici". Kovacs ha poi pubblicato le lettere ufficiali delle autorità per l'immigrazione che bandivano i Kneecap per tre anni. Nelle lettere si spiega che il loro ingresso nel Paese rappresenterebbe una "seria minacciato alla sicurezza nazionale". Negli ultimi mesi, le performance dei Kneecap hanno suscitato diverse polemiche, l'ultima quella al Glastonbury Festival nel Regno Unito dove il frontman Mo Chara ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra a Gaza. Londra ha anche accusato di terrorismo Mo Chara per aver esposto una bandiera a sostegno di Hezbollah in uno dei concerti della band, accusa respinta dal frontman. Nelle settimane scorse, i Kneecap insieme ad altri artisti come Massive Attack, Brian Eno e Fontaines Dc, hanno creato un sindacato per musicisti critici dell'attacco militare israeliano a Gaza per tutelarli da "campagne aggressive e vessatorie" da parte di sostenitori filo-israeliani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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