Italia e Estero

Un anno di guerra narcos a Sinaloa, 1850 morti e 1800 scomparsi

epa10391493 A burnt-out vehicle after clashes between federal forces and armed groups following the capture of Ovidio Guzman, an alleged drug trafficker and the son of 'Chapo' Guzman, in the city of Culiacan, state of Sinaloa, Mexico, 05 January 2023. In the midst of strong security Guzman was transferred to the same prison where his father had previously escaped. As part of a security strategy and in order to not make the information public, the Mexican authorities first sent a convoy of eight vehicles that left around 5:30 p.m. (23:30 GMT) from the Specialized Prosecutor for Organized Crime (Femdo) building in Mexico City and after 6:00 p.m. (00:15 GMT) a helicopter departed from the same place. EPA/Juan Carlos Cruz
epa10391493 A burnt-out vehicle after clashes between federal forces and armed groups following the capture of Ovidio Guzman, an alleged drug trafficker and the son of 'Chapo' Guzman, in the city of Culiacan, state of Sinaloa, Mexico, 05 January 2023. In the midst of strong security Guzman was transferred to the same prison where his father had previously escaped. As part of a security strategy and in order to not make the information public, the Mexican authorities first sent a convoy of eight vehicles that left around 5:30 p.m. (23:30 GMT) from the Specialized Prosecutor for Organized Crime (Femdo) building in Mexico City and after 6:00 p.m. (00:15 GMT) a helicopter departed from the same place. EPA/Juan Carlos Cruz
AA

CITTÀ DEL MESSICO, 09 SET - Mille e 850 morti e oltre 1800 persone scomparse. Sono solo alcune delle cifre che caratterizzano la sanguinaria guerra tra fazioni narcos scoppiata esattamente un anno fa, il 9 settembre del 2024 nello stato messicano di Sinaloa, dopo l'arresto del boss Ismael 'El Mayo' Zambada. L'arresto di Zambada e la sua consegna alle autorità Usa erano stati il frutto del più classico dei tradimenti e quel giorno gli uomini di El Mayo, i 'mayitos', ricevettero l'istruzione di dichiarare guerra ai 'los chapitos'. Era l'altra fazione del cartello di Sinaloa, guidata dal vecchio socio e amico di Zambada, oggi il 'traditore' Joaquín Guzmán Loera, meglio conosciuto come 'El Chapo' Guzmán, dal 2017 in carcere negli Usa. Da quel giorno lo Stato di Sinaloa e la sua capitale Culiacán, si sono trasformati in un gigantesco campo di battaglia tra le due fazioni. A poco è servita fino ad oggi la presenza di 14 mila tra militari della Guardia Nazionale e agenti delle forze di sicurezza che in circa 11 mesi hanno compiuto migliaia di arresti, e sequestrato tonnellate di armi e cocaina. La guerra prosegue ancora oggi e tra le vittime si contano anche 57 bambini, oltre 600 famiglie sfollate. "Non sarà facile che finisca questa guerra, muore molta gente, più di quella che conta il governo", dichiara uno degli sfollati della località contadina di Globeras, intervistato dal quotidiano Milenio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato