Italia e Estero

Uccise rapinatori, per pg 'fu illegittima vendetta'

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TORINO, 12 NOV - È ripreso oggi a Torino il processo d'appello a Mario Roggero, 71 anni, il gioielliere di Grinzane condannato in primo grado a 17 anni di carcere per avere ucciso nel 2021 due rapinatori e per il tentato omicidio del terzo. Secondo Davide Greco, il magistrato che sostiene l'accusa insieme al collega Giancarlo Avenati Bassi, "la sua non fu legittima difesa, fu una illegittima vendetta". La procura generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Si è appreso, intanto, che il 3 dicembre sarà al vaglio della Cassazione la ricusazione dei giudici torinesi da parte degli avvocati di Roggero, legata a considerazioni espresse dai magistrati nell'ambito di un provvedimento preso in una fase precedente. In attesa della decisione della Suprema Corte, il processo continuerà. In aula Greco ha riproposto la visione dei filmati della videosorveglianza, che documentarono l'inseguimento e gli spari in strada, e gli audio delle chiamate di Roggero al 112. "Sono prove che parlano da sole", ha detto, sottolineando come non sia credibile la tesi che il gioielliere credesse di stare evitando che la moglie venisse presa in ostaggio: "La donna era rimasta nel negozio e lui lo sapeva. Il suo proposito era uccidere perché, come disse in una intervista successiva, voleva evitare che i rapinatori 'la facessero franca' come quelli che avevano assaltato la gioielleria nel 2015. Ma loro non l'avevano 'fatta franca' e, anzi, erano stati arrestati e condannati. Il punto è che evidentemente a Roggero questa soluzione non piaceva. Quindi è diventato giudice e carnefice, ripristinando la pena di morte per evitare processi lunghi e noiosi". A seguire l'udienza si è presentata in aula anche il procuratore generale del Piemonte, Lucia Musti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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