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Uccise il figlio di 2 anni, chiede perdono in carcere al Papa

Casa Circondariale Femminile di Rebibbia - Giovedì della Settimana Santa «Cena del Signore» – Messa vespertina
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FROSINONE, 18 APR - Il 17 aprile di cinque anni fa ha ucciso il figlio di 26 mesi soffocandolo perché piangeva e la disturbava mentre tentava di appartarsi con il compagno e per questo è stata condannata a 26 anni di carcere: l'altro giorno ha incontrato Papa Francesco ed ha chiesto perdono direttamente al pontefice. È accaduto nel carcere di Rebibbia durante la cerimonia della 'lavanda dei piedi' che precede la Pasqua: a rivelarlo, soltanto ora sono stati gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi che assistono Donatella Di Bona, la donna di 34 anni della provincia di Frosinone condannata per avere ucciso il piccolo Gabriel Feroleto nella località Volla a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Donatella Di Bona faceva parte delle 12 detenute alle quali il Papa ha lavato i piedi nel corso del rito. Dal 2022 segue un percorso di recupero sociale e spirituale, trascorre le giornate nella preghiera. Dopo la condanna in appello ha rinunciato al ricorso in Cassazione dicendo di voler espiare la sua colpa. Per quel delitto era stato condannato anche l'uomo che si trovava con lei al momento del delitto, Nicola Feroleto, papà del piccolo Manuel: a lui vennero inflitti 24 anni per il mancato intervento con cui avrebbe potuto salvare il figlio.

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