Tubo caldaia staccato, le cause della morte coniugi in Friuli

TRIESTE, 11 OTT - Il tubo di scarico dei fumi della caldaia non era stato fissato in modo corretto, e alla prima accensione si è staccato, diffondendo una quantità letale di monossido di carbonio nella stanza. Risulta dall'incidente probatorio conclusosi ieri davanti al gip del tribunale di Udine, Mariarosa Persico, relativo all'indagine per la morte di Patrizia Pontani, di 66 anni, viterbese d'origine ma pordenonese d'adozione, e del marito Maurizio Chisciotti, di 73, cresciuto in Friuli, come riporta il Messaggero Veneto. La donna morì subito, nella notte tra 25 e 26 dicembre 2024, il marito due settimane dopo in ospedale, a causa, appunto, della fuoriuscita di monossido di carbonio dalla loro abitazione di vacanza, a Forni di Sopra (Udine). La figlia Laura si salvò perché inviò un messaggio al fidanzato che allertò i soccorsi; la giovane si affacciò alla finestra, salvandosi. La Procura di Udine aprì un fascicolo per omicidio colposo e lesioni colpose, iscrivendo nel registro degli indagati 5 persone. Ieri davanti al gip e al pubblico ministero Andrea Gondolo - precisa il Messaggero Veneto - sono comparsi nove periti dai quali è emerso il distacco del tubo dei fumi, il mancato ancoraggio della tubazione di collegamento tra caldaia e canna fumaria alla parete.
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