Italia e Estero

Truffe social in tutta Italia clonando identità, 27 condanne

(FRAME) La polizia postale del Veneto, al termine di una complessa attività di indagine, coordinata dalla procura di Venezia e dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, ha tratto in arresto sei persone per diffusione e detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico, nel corso dell'esecuzione di 7 perquisizioni in tutta la Regione. L'operazione, denominata "Custodia Pro Spes", ha avuto origine da alcune segnalazioni di attività illecite su piattaforme di scambio di file. Nel corso di alcune delle perquisizioni avvenute nelle Province di Venezia, Belluno, Rovigo, Vicenza, Padova e Verona sono stati trovati i computer accesi e collegati alla rete mentre stavano scaricando e condividendo file illeciti. Gli arrestati, di varie estrazioni sociali e tutti di sesso maschile, hanno un'età compresa tra 51 e 70 anni. Durante una delle perquisizioni è stata trovata anche una "collezione" di materiale illecito accuratamente catalogato e meticolosamente archiviato in raccoglitori di dvd. ANSA/POLIZIA ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
(FRAME) La polizia postale del Veneto, al termine di una complessa attività di indagine, coordinata dalla procura di Venezia e dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, ha tratto in arresto sei persone per diffusione e detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico, nel corso dell'esecuzione di 7 perquisizioni in tutta la Regione. L'operazione, denominata "Custodia Pro Spes", ha avuto origine da alcune segnalazioni di attività illecite su piattaforme di scambio di file. Nel corso di alcune delle perquisizioni avvenute nelle Province di Venezia, Belluno, Rovigo, Vicenza, Padova e Verona sono stati trovati i computer accesi e collegati alla rete mentre stavano scaricando e condividendo file illeciti. Gli arrestati, di varie estrazioni sociali e tutti di sesso maschile, hanno un'età compresa tra 51 e 70 anni. Durante una delle perquisizioni è stata trovata anche una "collezione" di materiale illecito accuratamente catalogato e meticolosamente archiviato in raccoglitori di dvd. ANSA/POLIZIA ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
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FERMO, 04 SET - Realizzava falsi profili di social network, con dati e foto sottratte ad altre persone; poi si sostituiva a queste e contattava esercenti di rivendite, tabaccai e altri soggetti, generalmente amici delle persone vittime del furto d'identità, e chiedeva ricariche telefoniche o di carte per acquisti. Con questo modo di agire, collaudato negli anni, un truffatore residente in provincia di Fermo è riuscito a mettere a segno una miriade di raggiri in tutta Italia. Ora però è stato individuato dalla polizia e nei suoi confronti, la Questura di Fermo, guidata dal questore Luigi Di Clemente, ha eseguito la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza di 4 anni, richiesta dal questore; per il soggetto è scattato anche blocco totale sui social. Il destinatario della misura, infatti, non solo dovrà restare in casa di notte dalle 20 alle 7 di mattina ma non potrà creare profili e né accedere ai social network, oltre a doversi presentarsi ogni settimana all'autorità di pubblica sicurezza. Innumerevoli, oltre alle denunce a suo carico dalle Marche e da quasi tutte le regioni, le condanne emesse nei suoi confronti da ben 27 tribunali in Italia. Via social, il truffatore chiedeva ricariche telefoniche, on shop, ricariche Money, ricariche paysafe, ricariche Amazon, voucher, paysafecard, che le vittime credevano di effettuare in favore di loro conoscenti. In alcuni casi, l'uomo si è sostituito a persone di categorie vulnerabili, facendo leva sulla sensibilità dei destinatari delle richieste, lamentando problemi personali o di salute. A una delle vittime che lo aveva scoperto, disse che truffare era il suo lavoro.

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