Italia e Estero

Trovata droga in carcere, era nella crema da barba

Sappe, rinvenuta a Teramo durante controllo pacchi per detenuti
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TERAMO, 14 DIC - Nuovo rinvenimento di sostanze stupefacenti, ieri, durante il controllo dei pacchi destinati ai detenuti del carcere di Castrogno, a Teramo. Si tratta di 50 grammi di cocaina, nascosti in due contenitori di plastica contenenti crema da barba. Lo rende noto il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che ringrazia il personale di Polizia penitenziaria perché, "nonostante lavori sottorganico, è riuscito a stroncare l'ennesima circolazione illegale di droga".

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ricorda che nelle carceri italiane "il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga'' e che ''nonostante l'Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all'avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all'esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi''.

''Ogni giorno - aggiunge - la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l'alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L'azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l'impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile.

Questo fa comprendere come l'attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale".

"Noi - conclude - riteniamo sia preferibile che i detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entità, scontino la pena fuori dal carcere, nelle comunità di recupero, per attuare ogni sforzo concreto necessario ad aiutarli a uscire definitivamente dal tragico tunnel della droga e, quindi, a non tornare a delinquere. Spesso, i detenuti tossicodipendenti sono persone che commettono reati in relazione allo stato di malattia e quindi hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione''.

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