Italia e Estero

Troll anti-Mattarella, l’attacco potrebbe essere nato in Italia

Le accuse sono attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato
Presidente. Mattarella, vittima di attacchi social tra il 27 e il 28 maggio - © www.giornaledibrescia.it
Presidente. Mattarella, vittima di attacchi social tra il 27 e il 28 maggio - © www.giornaledibrescia.it
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Attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato. La procura di Roma ha aperto il fascicolo sugli attacchi via web al presidente Sergio Mattarella, avvenuti alla fine di maggio nelle ore convulse seguite al no del Colle alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia.

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Racanelli e dal pm Eugenio Albamonte, è stata avviata alla luce dell’informativa della Polizia Postale arrivata a piazzale Clodio. E nel fascicolo si ipotizza anche il reato di sostituzione di persona, in relazione agli oltre 400 profili twitter, tutti riconducibili ad un’unica origine, comparsi sui social network la notte tra il 27 e il 28 maggio scorso: è proprio da quei profili che vennero inviati migliaia di messaggi di insulti e inviti alle dimissioni nei confronti del Presidente della Repubblica, con l’hashtag #mattarelladimettiti.

Un vero e proprio «bombardamento» che partì alle due del mattino come se fosse coordinato da una regia unica. Gli accertamenti richiederanno diverso tempo per tentare di risalire all’origine dell’attacco; per questo investigatori ed inquirenti al momento non si sbilanciano sulla matrice, non escludendo né che dietro le centinaia di tweet vi possano essere dei troll russi né che si tratti invece di un’azione partita e coordinata dall’Italia.

In ogni caso, utilizzando o appoggiandosi a server di paesi terzi come quelli ospitati nelle nazioni baltiche e in Israele. Una posizione ribadita ieri anche dal direttore del Dipartimento informazioni e sicurezza Alessandro Pansa al Copasir.

 

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