Treccani, 'agli esami di riparazione ripassiamo con le strade'

ROMA, 01 SET - Via 'XXXI Marzo' a Palermo? La data dei Vespri Siciliani del 1282 - la più antica presente nella toponomastica italiana -; via 'XII Ottobre' a Genova? In ricordo della scoperta dell'America; via 'IV Marzo' a Torino? Per celebrare la promulgazione dello Statuto albertino nel 1848, primo passo verso una monarchia costituzionale. E ancora via 'XX Settembre' a Roma, in ricordo della Breccia di Porta Pia che nel 1870 segnò la fine del potere temporale dei papi. Gli studenti alle prese con gli esami di riparazione potrebbero fare un utile ripasso attraverso i crodonomini: odonimi, ovvero nomi di strade, che si identificano con una data precisa del calendario e fissano nella toponomastica eventi storici che rappresentano episodi cruciali della storia nazionale, spesso dimenticati, come ricorda il linguista Enzo Caffarelli, tra i massimi esperti italiani di onomastica, in un articolo pubblicato su Lingua Italiana, la rivista dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. È il caso di via 'XI Settembre' a Città di Castello (PG), data che non si riferisce al 2001 bensì all'arrivo delle truppe piemontesi e dell'annessione al Regno d'Italia nel 1868; o di altre date, magari meno celebri, che compaiono in un solo comune o in una ristretta area geografica, e che rimandano a episodi locali di resistenza, di conquista della libertà o di memoria civile. A Cagliari, ad esempio, via 'XXIX Novembre' commemora la rinuncia dell'isola alla propria autonomia e la fusione con gli altri Stati del Regno Sabaudo nel 1847: un giorno che alcuni isolani definiscono ancora oggi "il tradimento della patria sarda". Ad Aosta, invece, via 'XXVI Febbraio' celebra la legge costituzionale del 1948, n. 4, con cui fu sancito lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta; mentre a Milano, corso 'XXII Marzo' richiama l'ultima delle Cinque Giornate del 1848 e la liberazione dall'oppressione austriaca, grazie al coraggio dei patrioti Luciano Manara e Carlo Cattaneo. Eppure quante volte pronunciamo il nome di queste strade senza sapere a quale vicenda storica si riferiscono? Lo dimostra piazza 'VII Settembre' a Napoli, dedicata al giorno in cui Garibaldi, affacciandosi dal balcone del Palazzo D'Angri, salutò la folla acclamante dopo l'ingresso trionfale in città nel 1860. Garibaldi torna idealmente anche dietro un'altra data milanese: via 'V Maggio' ricorda, sì, il discorso pronunciato da Gabriele D'Annunzio a Quarto nel 1915 a favore dell'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale, ma rimanda anche allo stesso luogo e allo stesso giorno in cui, nel 1860, salpò la spedizione dei Mille. Non mancano, infine, riferimenti a ferite più recenti e dolorose della storia repubblicana: il 'XII Dicembre' 1969, giorno della strage di Piazza Fontana a Milano, che segnò l'inizio della strategia della tensione e degli anni di piombo; il 'XVI Marzo' 1978, data del rapimento di Aldo Moro e del massacro della sua scorta in via Fani, a Roma, ricordata nella toponomastica di comuni come Fiorano Modenese, Torrita Tiberina, Monopoli, Sant'Ilario d'Enza e altri ancora; oppure il 'II Agosto' 1980, data dell'attentato alla stazione di Bologna, il più grave atto terroristico mai compiuto in Italia in tempo di pace.
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