Italia e Estero

Trasferiti e sostituiti cromosomi lasciando intatta la struttura

AA

TRIESTE, 05 DIC - Un gruppo internazionale di ricercatori del MRC Laboratory of Molecular Biology e del Wellcome Sanger Institute di Cambridge, guidato da Gianluca Petris — Principal Investigator della Genome Engineering & Biotechnology Unit della Fondazione Italiana Fegato e docente al Dip. Medicina Università di Udine è riuscito a trasferire, modificare e sostituire interi cromosomi umani mantenendo intatta la loro struttura. Lo studio, pubblicato su Science, è considerata "una svolta decisiva per la biologia sintetica e generativa e per le future terapie genetiche avanzate". I ricercatori hanno sviluppato una tecnologia che permette di spostare cromosomi umani interi da una cellula all'altra senza danneggiarne il DNA, di modificarli in speciali "cellule fabbrica" costituite da cellule staminali embrionali di topo e di reintrodurli poi nelle cellule umane finali. Tecnicamente, in queste cellule fabbrica, i telomeri dei cromosomi umani — strutture che, quando si accorciano, sono critiche nei processi di invecchiamento e stabilità genomica — si allungano fino a dieci volte, tornando poi spontaneamente alle lunghezze tipiche umane quando i cromosomi vengono riportati nelle cellule riceventi. È stato inoltre possibile eliminare il cromosoma originale delle cellule umane e sostituirlo con quello ingegnerizzato, completando per la prima volta un ciclo intero di trapianto cromosomico con fedeltà genomica senza precedenti. La nuova tecnologia permette di modificare e analizzare in modo causale il genoma umano come sistema integrato, e non più solo gene per gene. E diventa più semplice valutare il contributo delle grandi regioni regolatorie, il ruolo del "DNA oscuro", e l'organizzazione tridimensionale del DNA nella cellula, spiegano i ricercatori. Inoltre, offre un modello unico per studiare le alterazioni cromosomiche tipiche del cancro, nonché i meccanismi dell'invecchiamento, incluso il comportamento dinamico dei telomeri. Questo risultato apre la strada alla costruzione di cromosomi e genomi sintetici, alla progettazione di cellule con funzioni completamente nuove, a cellule e tessuti con maggiore compatibilità immunologica e resistenza intrinseca ai virus e allo sviluppo di nuove terapie genetiche capaci di affrontare anche malattie complesse e rare. La parte sperimentale della ricerca è stata condotta nel Regno Unito grazie al supporto del Medical Research Council (MRC), del Wellcome Trust e di una Marie Skłodowska-Curie European Postdoctoral Fellowship vinta da Petris nel suo periodo all'estero. Petris oggi prosegue questa linea di ricerca in Italia alla Fondazione Italiana Fegato e all'Università di Udine, con il sostegno di finanziamenti come My First AIRC Grant (AIRC) e il programma PNRR - Giovani Ricercatori. E' "un risultato che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato irrealizzabile e che oggi apre la strada a una nuova generazione di conoscenze e tecnologie destinate ad avere un impatto scientifico, medico, economico e sociale di grande rilievo", dice.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti