Italia e Estero

'Torre nel cortile', chiesto il processo per il primo caso urbanistica

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MILANO, 15 DIC - La Procura di Milano è pronta a chiedere il processo a carico di 26 persone, per accuse che vanno dalla lottizzazione abusiva all'abuso edilizio, fino al falso e alla corruzione, per un'altra delle tranche della maxi inchiesta sulla gestione urbanistica della metropoli. E, in particolare, per il primo filone di indagini di questo genere, aperto più di tre anni fa, sul caso di un edificio di tre piani e una villetta abbattuti per far posto ad un palazzo di sette piani, il cosiddetto "Hidden garden", in zona piazza Aspromonte, per l'accusa realizzato "in un cortile". Nei mesi scorsi la pm Marina Petruzzella, del pool dell'aggiunta Tiziana Siciliano, aveva notificato un secondo avviso di conclusione delle indagini, che prendeva il posto in pratica del primo e nel quale gli indagati erano saliti appunto a 26 e veniva contestata anche un'ipotesi di corruzione. Ora a breve la richiesta di rinvio a giudizio sarà sul tavolo di un gup, che dovrà fissare l'udienza preliminare per decidere se mandare o meno a processo gli imputati, mentre alcuni dibattimenti su altri casi dell'urbanistica milanese sono già in corso. In particolare, tra i 26 indagati del fascicolo su piazza Aspromonte 13 figurano alcuni nomi anche coinvolti in altre tranche, tra cui Paolo Mazzoleni, assessore all'Urbanistica a Torino ma in questo caso, per l'accusa, architetto "dominus dell'intera operazione", il costruttore Andrea Bezziccheri, l'ex vicepresidente della Commissione paesaggio Giovanni Oggioni, che fu arrestato lo scorso marzo, l'ex dirigente comunale Carla Barone, l'ex presidente della Commissione Giuseppe Marinoni e l'ex componente della stessa Alessandro Scandurra.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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