Italia e Estero

Terremoto in Marocco, morti e paura per la scossa di magnitudo 7

Continua a salire il numero dei morti per il sisma che ha colpito la regione di Marrakech. Duecento gli italiani che risultano presenti nel Paese
La popolazione ha passato la notte in strada, scongiurando altre scosse © www.giornaledibrescia.it
La popolazione ha passato la notte in strada, scongiurando altre scosse © www.giornaledibrescia.it
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Continua a salire il numero dei morti per il terremoto che ha colpito il Marocco. L'ultimo bilancio reso noto il ministero dell'Interno del Paese parla di 632 vittime e 329 feriti. Secondo il nuovo bilancio ufficiale diffuso dal ministero, tra i feriti 51 sono in gravi condizioni. Il ministero ha inoltre sottolineato che il terremoto ha causato il crollo di diversi edifici, in particolare nelle province e nei comuni di al-Haouz, Taroudant, Chichaoua, Ouarzazate e Marrakech.

La scossa

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter ha scosso la regione di Marrakech. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L'epicentro individuato ai piedi dell'Atlante, nella provincia di Al Haouz, probabilmente nel centro di Ighil, ad una profondità di 8 chilometri, a poco più di 70 chilometri da Marrakech. La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi, che sono però sembrati molti di più.

Uno sciame sismico di centinaia di scosse, durante la notte, è stato registrato dall'Istituto nazionale di geofisica (Ing) del Marocco dopo la scossa di magnitudo 7 sulla scala Richter che ha colpito la zona a sud-ovest di Marrakech. Secondo Nasser Jebbour, capodivisione dell'Ing, l'area colpita ha un perimetro di almeno 400 chilometri, nella provincia di Al Hazoud, dove sorgono i villaggi berberi, ai piedi dell'Atlante. Ed è qui che a partire delle prime ore dell'alba si cominciano a contare i danni, ora che i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche le zone più impervie della catena montuosa, vicino alla cima del Toubkal.

Dopo lo shock per la violenza del sisma, il più forte finora registrato dopo quello del 2004 di magnitudo 6.3 ad Al Hoceima (nord-est di Rabat) e quello degli anni '60 che distrusse Agadir con una magnitudo di 5.7 (causando 12.000 morti), Marrakech alza il velo sulla fragile cinta di mura, sbriciolata in più punti, sulla medina con le case di sabbia, sul sistema di soccorso che fatica a raggiungere i vicoli più stretti. È solo dopo il canto del muezzin, alle 5 del mattino che si smorza il suono delle sirene, sottofondo di tutta la notte. Ed è a partire dalle 6 che nel cielo di Marrakech tornano a volare gli aerei con la riapertura dello scalo. Ighil, il villaggio dell'epicentro, ha seimila abitanti; gli oltre 3 milioni di Marrakech sembravano molti di più, fuori dalle loro case, dove hanno passato la notte.

Sono 200 gli italiani in Marocco

«Al momento non abbiamo notiza di italiani feriti». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento con la trasmissione Omnibus de La7 commentando l'evoluzione della situazione in Marocco. Sono circa 200 gli italiani che risultano presenti nel Paese in questo momento, ha affermato Tajani che è in contatto costante con l'ambasciata a Rabat e il consolato a Marrakech per dare massima assistenza ai nostri connazionali. Si sta lavorando per poter assicurare il rientro in Italia dei turisti. «La prima cosa importante è contattare tutti gli italiani. Seguiamo minuto per minuto levolversi per la situazione», ha sottolinerato il titolare della Farnesina.

Il cordoglio internazionale

Unanime il cordoglio da parte dei rappresentanti politici all'indomani del terremoto che ha messo in ginocchio il Marocco. «Notizie devastanti arrivano dal Marocco, dopo che un terremoto ha provocato la morte di centinaia di persone e ne ha lasciate molte altre senza casa. I miei pensieri vanno a tutte le vittime, ai loro cari e a tutto il popolo del Marocco in questo momento difficile e tragico». Lo afferma la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. L'Unione europea è pronta a fornire al Marocco «tutta l'assistenza necessaria» a seguito del terremoto che nella notte ha provocato centinaia di vittime. Modi ha voluto esprimere mandare la propria solidarietà aprendo i lavori del summit a New Delhi. «Prima di iniziare con il programma del G20, voglio esprimere le mie condoglianze per la perdita di vite a causa del terremoto in Marocco. Preghiamo - ha aggiunto - che tutti i feriti guariscano al più presto. L'India è pronta a offrire tutta la possibile assistenza al Marocco in questo momento difficile».

 

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