Italia e Estero

Tenta la fuga dopo la conferma dell'ergastolo, arrestata

Rosina Carsetti in un fermo immagine tratto da RaiDue. Il corpo della donna, 78 anni, fu trovato la sera della vigilia di Natale nella sua casa di Montecassiano (Macerata). I familiari parlarono di rapina finita male ma per la morte dell'aziana sono stati ora arrestati la figlia, Arianna Orazi, e il nipote, Enea Simonetti, 12 febbraio 2021. ANSA/ FRAME DA RAIDUE +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++
Rosina Carsetti in un fermo immagine tratto da RaiDue. Il corpo della donna, 78 anni, fu trovato la sera della vigilia di Natale nella sua casa di Montecassiano (Macerata). I familiari parlarono di rapina finita male ma per la morte dell'aziana sono stati ora arrestati la figlia, Arianna Orazi, e il nipote, Enea Simonetti, 12 febbraio 2021. ANSA/ FRAME DA RAIDUE +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++
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ANCONA, 19 GIU - Dopo la conferma dell'ergastolo da parte della Cassazione per il concorso nell'omicidio della madre 78enne, Rosina Carsetti, a Montecassiano (Macerata), la vigilia di Natale del 2020, l'imputata Arianna Orazi, 53 anni, ha tentato di fuggire ed è arrivata dalle Marche fino in Veneto dove è stata bloccata e arrestata dai Carabinieri. A scoprire la fuga ieri sera sono stati i militari dell'Arma che erano andati ad eseguire l'ordine di carcerazione dopo il verdetto della Suprema Corte, senza trovare la 53enne. Sono scattate le ricerche, coordinate dal Comando regionale dell'Arma, culminate dopo qualche ora nell'arresto della donna. Con il verdetto di ieri, oltre a confermare l'ergastolo alla Orazi - la Corte d'assise d'appello ad Ancona aveva inflitto l'ergastolo dopo che la donna era stata assolta in primo grado -, la Cassazione ha confermato anche la pena di 27 anni erogata nei confronti del figlio della Orazi e nipote della vittima, Enea Simonetti, 25 anni, e i quattro anni e sei mesi di reclusione comminati al marito di Rosina, Enrico Orazi, 82 anni, condannato per la sola accusa di maltrattamenti contestata anche agli altri due. Secondo l'accusa, sostenuta nel processo d'appello dal procuratore generale Roberto Rossi, la vittima venne prima spogliata di beni come la casa e l'auto e poi uccisa perché si ribellava ad un clima di vessazioni. Dopo l'omicidio gli imputati simularono una rapina in casa.

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