Italia e Estero

Tampalini, il bresciano nella stanza dei bottoni di Pergenova

Il commercialista presiede il collegio sindacale. «I fari erano puntati su di noi e questo ha moltiplicato le nostre forze»
Il commercialista Giovanni Tampalini - © www.giornaledibrescia.it
Il commercialista Giovanni Tampalini - © www.giornaledibrescia.it
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Un bresciano nella stanza dei bottoni. Oltre alle otto aziende impegnate nella ricostruzione materiale del viadotto sul Polcevera, la nostra provincia si è ritagliata un ruolo di primissimo piano proprio là dove le decisioni prendono forma. Il commercialista Giovanni Tampalini ha infatti ricoperto il ruolo di presidente del collegio sindacale di Pergenova, la società consortile, formata al 50% da Webuild (ex Salini Impregilo) e Fincantieri infrastrutture, che ha ricevuto l’incarico di realizzare l’opera.

«Da anni lavoro con Webuild e sono stati proprio loro ad indicarmi per questa posizione - racconta Tampalini, alla guida dell’omonimo studio con sede a Brescia -. Non nego che la decisione mi abbia fatto molto piacere». Dal 18 dicembre del 2018, data di nascita di Pergenova, il commercialista ha perciò preso le redini di quello che è il vero e proprio organismo di controllo della società e quindi, in senso lato, dell’intera opera.

Come è facilmente immaginabile il percorso non è stato privo di difficoltà «dato che gli occhi di tutta Italia erano su di noi, vista la forte valenza simbolica di quanto stavamo facendo - spiega Tampalini -. I fari erano puntati ma questo non ci ha fermato anzi, ha moltiplicato le nostre forze». Il progetto infatti è andato avanti in modo spedito e senza intoppi «anche perché tutte le parti interessate hanno fatto convergere i loro sforzi, creando una macchina quasi perfetta». Il risultato è che in meno di 15 mesi il nuovo ponte ha visto la luce, «un’infrastruttura all’avanguardia e architettonicamente di altissimo pregio, visto che porta la firma di Renzo Piano» conferma.

Ora la domanda che sorge è inevitabile. Tale comunione d’intenti tra forze politiche ed economiche sarà replicabile in futuro, in altri ambiti e su differenti opere? «In molti me lo chiedono e l’unica risposta che posso dare è che sarebbe bello se ogni volta si procedesse così - l’augurio di Tampalini -. Questo ponte rimarrà però per sempre un unicum. In esso infatti c’è il riscatto di una città, Genova, provata sia umanamente sia economicamente e al contempo la forza che il Sistema Italia è in grado di mettere in campo».

 

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