Italia e Estero

Svaligiato in Francia museo di porcellane di Limoges

HKG04 - 19981103 - HONG KONG, CHINA : Christie's presents 03 November an extremely rare Imperial famille rose yellow-ground wine cup from the Qing Dynasty's Kangxi period (1662-1722), which generated considerable interest during Christie's Hong Kong's sale of Fine Chinese Ceramics and Works of Art, before being sold to a London dealer, Eskenazi for HK$6.62 million (USD$854,200.00), a record price for a Qing Dynasty enamel wine cup. (ELECTRONIC IMAGE) EPA/AFP/MANUEL CENETA
HKG04 - 19981103 - HONG KONG, CHINA : Christie's presents 03 November an extremely rare Imperial famille rose yellow-ground wine cup from the Qing Dynasty's Kangxi period (1662-1722), which generated considerable interest during Christie's Hong Kong's sale of Fine Chinese Ceramics and Works of Art, before being sold to a London dealer, Eskenazi for HK$6.62 million (USD$854,200.00), a record price for a Qing Dynasty enamel wine cup. (ELECTRONIC IMAGE) EPA/AFP/MANUEL CENETA
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PARIGI, 05 SET - Un museo di Limoges, nel centro della Francia, celebre per le opere in porcellana conservate, è stato svaligiato nella notte fra mercoledì e giovedì. Il bottino dei rapinatori ammonta a 6,5 milioni di euro. Le opere rubate sono "due piatti particolarmente importanti, in porcellana cinese della manifattura di Jingdezhen, decorati in blu e bianco e datati XIV e XV secolo, oltre a un vaso, anch'esso in porcellana cinese, datato XVIII secolo" ha reso noto il museo "Adrien Dubouché". Si tratta di "opere rare, prestigiose", ha detto il direttore del museo, Jean-Charles Hameau. E' stata aperta un'inchiesta per furto aggravato di opere di importanza nazionale". I rapinatori sono entrati con scasso verso le 3 di notte, spaccando una finestra sulla facciata dell'edificio. Si sono poi diretti verso una galleria storica per rubare "tre oggetti classificati come di interesse nazionale". Nessuno degli agenti di sorveglianza presenti è stato ferito. Quando sono intervenuti, i rapinatori avevano già fatto perdere le tracce.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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