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Summit del clan a casa di insospettabili, 11 arresti della Dia di Napoli

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NAPOLI, 18 DIC - Mettevano a disposizione la loro abitazione di Melito di Napoli, dove il clan Amato-Pagano poteva riunirsi ritenendosi al riparo dalle forze dell'ordine: figura anche una coppia di insospettabili coniugi, a cui viene contestato il concorso esterno in associazione mafiosa, tra i destinatari delle undici misure cautelari notificate dalla DIA di Napoli (diretta dal capo centro Antonio Galante) al termine di indagini coordinate dalla Dda (procuratore aggiunto Sergio Amato). Tra i reati contestati, oltre all'associazione mafiosa, figura anche l'intestazione fittizia di beni e il riciclaggio, sempre aggravati. La Dia - che ha notificato 10 degli 11 provvedimenti emessi dal gip - ha anche scoperto che il clan scissionista degli Amato-Pagano minacciava coloro che riuscivano ad acquistare abitazioni attraverso alle aste giudiziarie. Le forze dell'ordine hanno documentato un episodio in cui è stata chiesta una tangente da 3mila euro a fronte di una richiesta iniziale da 10mila euro. Grazie alle intercettazioni la Dia è riuscita a cristallizzare la richiesta estorsiva: "un regalo alla famiglia si deve fare, fratello", "minimo, minimo di deve dare 10mila euro... mi mantengo molto basso per rispetto al fratello che ti conosce... facciamo una cosa chiudiamola a 3(mila)". I componenti di spicco del clan erano proprietari di fatto di auto e moto di elevato valore commerciale, come Audi sportive e Yamaha intestati ad aziende riconducibili ad imprenditori compiacenti e per non destare sospetti venivano redatti falsi contratti di noleggio. Gli investigatori hanno documentato tentativi di estorsione ai danno di imprenditori e contestato anche i reati di riciclaggio e l'autoriciclaggio di denaro frutto di attività illecite versato su carte di credito prepagate utilizzate per trasferire le somme in Spagna.

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