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Strage in discoteca, trovato chi ha spruzzato lo spray urticante

È stato individuato e identificato il minorenne che avrebbe spruzzato uno spray urticante all'interno della discoteca Lanterna Azzurra
Carabinieri e poliziotti fuori dalla discoteca Lanterna Azzurra - Foto Ansa/Ap Andrew Medichini
Carabinieri e poliziotti fuori dalla discoteca Lanterna Azzurra - Foto Ansa/Ap Andrew Medichini
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È stato individuato e identificato il minorenne che avrebbe spruzzato uno spray urticante all'interno della discoteca Lanterna Azzurra a Madonna del Piano di Corinaldoprovocando il panico che ha poi portato alla morte di sei persone. 

Secondo quanto si apprende, il ragazzino - che è residente nella provincia - è stato identificato sulla base delle testimonianze e non sarebbe stato ancora sentito dalla Procura dei Minorenni.

Nel frattempo, uno dei tre gestori  del locale teatro della strage nega che non siano state rispettate le regole in termini di capienza. «Non c'erano 1400 persone come dicono tutti - dice Marco Cecchini in un’intervista al Resto del Carlino -. Assolutamente. Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare, dentro ce n'erano poco più di 800. È un locale che ha contenuto molta più gente. Era sicurissimo. Tra l'altro ho consegnato ai carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti e quelli invenduti. Si vede subito».

Il gestore si dice «tranquillo». «Ho un contratto con un'agenzia che mi ha garantito 11 bodyguard. E avevo un'ambulanza a disposizione - aggiunge -. Credo di essere nel mirino. Sto ricevendo minacce di morte, scrivono sui social ogni cattiveria, mi vogliono in galera ma io non ho fatto niente di diverso di tutte le altre volte quando, lo giuro, c'erano state anche più persone». 

In merito ai quattro gradini in fondo agli scivoli di emergenza, «se un tecnico ha fatto il progetto per la sicurezza, una commissione provinciale l'ha approvato dandomi il permesso pochi mesi fa per cinque anni, che colpa ho io?», dichiara.

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