Italia e Estero

Strage di Capaci, anche Del Bono in Sicilia per l'anniversario

Alle commemorazioni per la morte di Falcone hanno partecipato il sindaco e il presidente del Consiglio comunale Roberto Cammarata
La commemorazione con i sindaci a Capaci
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Anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha preso parte, insieme al presidente del Consiglio comunale Roberto Cammarata, alla commemorazione della Strage di Capaci del 23 maggio 1992. Nel giorno del trentesimo anniversario dell'uccisione del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

«È stata una giornata molto intensa. Anzitutto per aver condiviso con altri sindaci la presenza in uno dei luoghi che ha segnato la storia del nostro paese. E poi per aver potuto verificare la sintonia profonda del lavoro compiuto sul territorio a Palermo, e cioè fare della memoria di Capaci un'occasione per radicare la lotta alla mafia, e quello compiuto da noi bresciani su Piazza Loggia, diventata per occasione di impegno contro ogni forma di violenza politica». Il primo cittadino racconta così la sua presenza - in rappresentanza della città.

Brescia invitata perché città colpita dalla violenza

  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
  • Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione
    Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a Capaci per la commemorazione

La manifestazione ha preso il via nel pomeriggio dal centro di Capaci, a pochi chilometri da Palermo: di qui cittadini e rappresentanti delle istituzioni hanno raggiunto nel territorio di Isola delle Femmine il Giardino della memoria, realizzato proprio all'altezza del tratto di autostrada sul quale il commando mafioso fece esplodere 500 chili di tritolo al passaggio della scorta del magistrato. «Brescia è stata invitata - ha ricordato Roberto Cammarata - assieme ad altre città italiane colpite dalla violenza. Il messaggio che abbiamo voluto portare è quello di un impegno convinto e condiviso a sostegno della legalità, sia che ci si trovi di fronte all'emergenza della criminalità organizzata sia della sopraffazione politica e antidemocratica».

«Si è trattato di una esperienza di grande emozione - riprende Del Bono -. Vedere la collina dalla quale il commando ha atteso il passaggio della scorta di Falcone, trovarsi di fronte al cunicolo sotto l'autostrada dove erano stati posizionati 500 chili di tritolo. Ma è stato emozionante anche vedere la capacità di reazione che proprio da lì ha preso le mosse. Come Brescia per la strage, così Palermo ha promosso a partire da Capaci una fitta rete di iniziative nelle scuole e nella comunicazione civile e istituzionale». Tra gli uomini delle istituzioni che la delegazione bresciana ha incontrato a Capaci anche Leopoldo Laricchia, che a Brescia è stato questore e che ora è a capo della Direzione investigativa antimafia. In serata Del Bono e Cammarata sono stati ospiti del sindaco di Palermo Leoluuca Orlando all'esecuzione del Requiem di Verdi al Teatro Massimo cittadino.

Le celebrazioni

Prima la folla dei mille ragazzi nel prato del Foro Italico di Palermo per la manifestazione istituzionale colorata dai 1.400 lenzuoli con i pensieri degli studenti di tutt'Italia. Poi il fiume di gente - non si vedeva da anni - davanti all'albero Falcone a fare il coro a Gianni Morandi che ha cantato «C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones» e a dare il saluto solenne alle vittime della strage di Capaci, allo scoccare delle 17.58: l'ora esatta dell'esplosione, trent'anni fa, dell'autobomba piazzata da Cosa nostra. In quel momento, per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, «la storia della Repubblica sembrò fermarsi, come annientata dal dolore e dalla paura».

Cos'ha detto Mattarella

Ripercorrendo quel giorno terribile, il presidente della Repubblica Mattarella ha sottolineato che «il silenzio assordante dopo l'inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quell'agguato senza precedenti». Ma «al contrario di quanto avevano immaginato gli autori del vile attentato, allo smarrimento iniziale seguì l'immediata reazione delle istituzioni democratiche» e «a quella ferocia la nostra democrazia si oppose con la forza degli strumenti propri dello Stato di diritto». E «altrettanto significativa - ha aggiunto il Capo dello Stato - fu la risposta della società civile, che non accettò di subire in silenzio quella umiliazione e incoraggiò il lavoro degli investigatori contribuendo alla stagione di rinnovamento».

Gli altri interventi

Per il premier Mario Draghi, l'eroismo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino «ha radicato i valori dell'antimafia nella società, nelle nuove generazioni, nelle istituzioni repubblicane». Presenti anche i ministri Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Luigi Di Maio, Patrizio Bianchi, Maria Cristina Messa e il presidente della Camera, Roberto Fico.

Maria Falcone, sorella del giudice, ha ricordato che c'è ancora un obiettivo da centrare: «Sarà bellissimo quando prenderemo anche Matteo Messina Denaro, quando accadrà brinderemo insieme con i ministri dell'Interno e della Giustizia».

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