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Sri Lanka, i manifestanti restano nel palazzo presidenziale

Donne, bambini e dimostranti visitano la residenza
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COLOMBO, 10 LUG - I manifestanti dello Sri Lanka si sono rifiutati di allontanarsi dalla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa all'indomani dell'assalto che lo ha costretto alla fuga e a promettere che si dimetterà mercoledì.

"La nostra lotta non è finita", ha dichiarato il leader degli studenti Lahiru Weerasekara, "non rinunceremo a questa lotta finché non se ne andrà davvero".

Oggi migliaia di persone hanno continuato ad entrare nella residenza, eredità dall'era coloniale che ha simboleggiato l'autorità dello Stato per più di 200 anni. Da questa mattina molti manifestanti hanno fatto la fila per sedersi sulla sedia del Presidente al piano superiore, mentre al piano terra i bambini hanno giocato con il grande pianoforte a coda.

"Quando i governanti vivono in un tale lusso, non hanno idea di come se la cavino i comuni cittadini", ha dichiarato Sri Sumeda, un monaco che ha percorso 50 chilometri per la sua prima visita al palazzo. Secondo lui questo "dimostra cosa si può fare quando le persone decidono di esercitare il loro potere".

Ieri Rajapaksa, 73 anni, è fuggito attraverso un cancello sul retro del palazzo sotto la protezione dei militari. Pochi minuti dopo, una folla di manifestanti ha varcato i cancelli, sfidando la polizia armata di munizioni vere, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il presidente si trova adesso su una nave che ha raggiunto le acque meridionali dell'isola.

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