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Spacciavano anche in carcere, 9 arresti nel messinese

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Messina, 4 maggio 2021: La Polizia di Messina sta eseguendo decine di misure cautelari nei confronti degli appartenenti a due organizzazioni criminali di trafficanti di droga attive nel rione di Giostra, in passato teatro di una guerra tra i clan degli Arrigo e dei Bonanno per il controllo del territorio e del mercato degli stupefacenti. Le indagini, condotte dalla Squadra mobile diretta da Antonio Sfameni e coordinate dalla Dda guidata da Maurizio De Lucia, hanno consentito di far luce anche su una serie di tentati omicidi avvenuti proprio per contrasti nel mondo del traffico e dello spaccio di droga. Nel blitz sono stati impegnati 350 uomini di Polizia. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES
Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Messina, 4 maggio 2021: La Polizia di Messina sta eseguendo decine di misure cautelari nei confronti degli appartenenti a due organizzazioni criminali di trafficanti di droga attive nel rione di Giostra, in passato teatro di una guerra tra i clan degli Arrigo e dei Bonanno per il controllo del territorio e del mercato degli stupefacenti. Le indagini, condotte dalla Squadra mobile diretta da Antonio Sfameni e coordinate dalla Dda guidata da Maurizio De Lucia, hanno consentito di far luce anche su una serie di tentati omicidi avvenuti proprio per contrasti nel mondo del traffico e dello spaccio di droga. Nel blitz sono stati impegnati 350 uomini di Polizia. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES
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ROMA, 01 OTT - La polizia di Stato sta eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Messina, richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 9 persone accusate di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché associazione criminale dedita al narcotraffico. La vendita al dettaglio della sostanza stupefacente avveniva anche all'interno della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, dove veniva fatta entrare illecitamente, occultandone gli involucri all'interno di pietanze consegnate ad un detenuto che costituiva il vertice dell'associazione.

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