Italia e Estero

Siulp Torino, volo per i rimpatri bloccato dall'Algeria

(FRAME) Dalle prime luci dell'alba nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e di Roma e i poliziotti del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno eseguendo un'ordinanza, emessa dal gip su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone accusate, a vario titolo, di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono scattate nell'ottobre 2022 dalle denunce di un assuntore di sostanze stupefacenti che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. Gli investigatori hanno accertato che il gruppo, che operava nel quartiere romano di Centocelle, avrebbe messo in atto violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga 'morosi'. In alcuni casi le vittime sarebbero state trasportate all'interno delle abitazioni di alcuni sodali dove venivano picchiate, anche per una notte interna, e minacciate con una pistola puntata alla tempia per convincerle a pagare. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati. ANSA/ POLIZIA CARABINIERI ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
(FRAME) Dalle prime luci dell'alba nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e di Roma e i poliziotti del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno eseguendo un'ordinanza, emessa dal gip su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone accusate, a vario titolo, di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono scattate nell'ottobre 2022 dalle denunce di un assuntore di sostanze stupefacenti che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. Gli investigatori hanno accertato che il gruppo, che operava nel quartiere romano di Centocelle, avrebbe messo in atto violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga 'morosi'. In alcuni casi le vittime sarebbero state trasportate all'interno delle abitazioni di alcuni sodali dove venivano picchiate, anche per una notte interna, e minacciate con una pistola puntata alla tempia per convincerle a pagare. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati. ANSA/ POLIZIA CARABINIERI ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
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TORINO, 21 SET - "Agenti di polizia della Questura di Torino costretti a 21 ore di servizio continuative, dopo che un volo charter, con a bordo 40 nigeriani destinati al rimpatrio, è stato costretto a tornare indietro per il divieto dell'Algeria di sorvolare i suoi cieli". A denunciare i fatti di ieri, è Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp, che parla di "assurdità e gravità di quanto accaduto in occasione del volo charter congiunto organizzato dall'Italia insieme a Belgio, Cipro e Svizzera per il rimpatrio di quaranta cittadini nigeriani 29 provenienti dall'Italia e 11 dagli altri paesi europei". Il volo era partito regolarmente dall'aeroporto di Roma, ma è stato costretto a invertire la rotta a causa del diniego di sorvolo da parte delle autorità algerine. Così tutti i migranti sono rientrati in Italia e ricondotti nel Cpr di Gradisca d'Isonzo. "Un fallimento totale - dice Bravo - un dietro-front non solo incomprensibile ma anche imbarazzante per il nostro Paese. "Ma ciò che è altresì inaccettabile e che, a fronte di un episodio così grave, l'amministrazione abbia pensato di trattenere per un'intera notte il personale di polizia di scorta in aeroporto, forse per paura di spendere dei soldi o forse per la ormai assidua litania di risparmiare ad ogni costo, totalmente incurante della stanchezza degli operatori, continua. Gli agenti di scorta italiani, tra questi quelli della questura torinese sono rimasti, spiega il Siulp "in servizio di vigilanza agli stranieri da rimpatriare per oltre 21 ore consecutive, dalle 7 del mattino alle 4.15 della notte seguente, confortati con una cena alle 11 di sera da un panino e una bottiglietta d'acqua compensata solo alle 3.30 sul volo di ritorno per Gradisca". "Si spera che il diniego dell'Algeria non sia il segnale di una compromissione degli accordi bilaterali, considerata la loro importanza per garantire l'efficacia delle procedure di rimpatrio", conclude il Siulp.

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