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Sito in tilt e violazione privacy, Inps ha 15 giorni per avvisare

È quanto stabilito da un provvedimento del Garante della privacy, che ha avviato un'istruttoria sul crollo informatico del 1 aprile
Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico - Foto Ansa/Maurizio Brambatti
Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico - Foto Ansa/Maurizio Brambatti
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Il Garante della privacy ha dato all’Inps 15 giorni di tempo per informare tutti i cittadini che, a causa del malfunzionamento del sito lo scorso 1 aprile, hanno subito la violazione dei dati personali. È quanto si legge in un provvedimento emanato il 14 maggio dall’autorità presiduta da Antonello Soro, che ha analizzato cosa è successo durante il click day, quando furono registrati diversi malfunzionamenti, che secondo Inps erano stati causati da un attacco hacker.

Quel giorno, quando il portale registrò migliaia di accessi per la compilazione delle domande per il bonus 600 euro e altri sostegni al reddito stabiliti dal decreto Cura Italia, diversi utenti videro i loro dati personali pubblicati online e visibili a tutti, a rischio anche di essere modificati o cancellati. Secondo quanto ricostruito dall’istruttoria del Garante, ancora in corso, le violazioni della privacy hanno coinvolto almeno 42 soggetti. Inoltre, con specifico riferimento a un errore di configurazione nel sistema di autorizzazione per il bonus baby sitter, gli interessati sarebbero molti di più: 68 domande sono state visualizzate, 17 modificate, 81 cancellate, 62 inviate all'Inps, mentre in una pagina di consultazione era visibile anche un elenco di 773 richieste.

Nel documento del Garante si specifica che l’eventuale mancato riscontro da parte dell’Inps «può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria» prevista, che può arrivare fino a 20 milioni di euro.

 

 

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