Italia e Estero

Seymandi, 'se me lo chiedono, mi candido a sindaca di Torino'

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TORINO, 20 SET - "Avrei potuto decidere di ritirarmi da tutti i social e di scegliere la strada del silenzio per curarmi le ferite e far dimenticare il mio caso, incredibilmente finito sui giornali di mezzo mondo, invece ho deciso di difendermi pubblicamente denunciando lo scempio e cercando di stanare e perseguire i miei odiatori, l'ho fatto per me e per tutte le vittime delle folli diffamazioni online". Lo ha detto a un incontro Lions al Circolo della Stampa su privacy e bullismo Cristina Seymandi, imprenditrice torinese nota sui social per il video scandalo dell'estate 2023, in cui il suo fidanzato la accusa di tradimento lasciandola pochi minuti prima si sposarla. Accompagnata dal legale che l'ha seguita in tutta la vicenda, l'avvocato Claudio Strata, Seymandi, che ha anche confermato la sua disponibilità a candidarsi a sindaca di Torino alle prossime elezioni amministrative di Torino - 'se me lo chiedono io sono a disposizione della collettività '- ha sottolineato come sia stato importante per lei reagire e mai un solo momento rinchiudersi in se stessa. Da lì la sua decisione di scrivere il libro 'Antifragile' e di andare avanti nella denuncia dei suoi odiatori sul web che ad oggi, dopo una prima sentenza che negava la capacità a procedere, ha portato all'individuazione di ventiquattro leoni da tastiera responsabili e alla denuncia di quattro. "Una vicenda che sta facendo da giurisprudenza - ha commentato il legale - in aiuto a tante situazioni analoghe". "Sono stati fatti grossi passi in avanti dalla morte di Carolina Picchio, morta suicida nel 2013 a Novara, prima vittima di cyberbullismo - ha aggiunto Ivano Zoppi, segretario della Fondazione Picchio -. Ora abbiamo anche una legge in materia, ma bisogna lavorare tantissimo nelle scuole e non solo perché la gente capisca che nel nostro mondo digitale la privacy non esiste più e che quello che va on rete è per sempre". Presente all'incontro anche l'assessore alla legalità del Comune di Torino Marco Porcedda, che ha sottolineato come il web "sia regolato ormai solo più da dinamiche commerciali legate al numero di like e come il Comune di Torino abbia firmato un protocollo d'intesa con la polizia postale per avviare in modo veloce percorsi di giustizia riparativa".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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