Italia e Estero

Scontro tra Tornado: «carenze organizzative»

I consulenti della procura hanno segnalato anche i nomi dei cinque ufficiali al pubblico ministero perché tragga le sue valutazioni
TORNADO: "CARENZE ORGANIZZATIVE"
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Carenze organizzative, tali da gettare le premesse per una situazione di estremo pericolo. Ci sarebbero dunque mancanze nella pianificazione e nel coordinamento di quella missione di addestramento che il 19 agosto 2014 portò allo scontro nei cieli delle Marche di due Tornado del 6° Stormo e alla morte dei quattro piloti che vi erano a bordo.

A dirlo, secondo le indiscrezioni circolate negli ambienti giudiziari di Ascoli Piceno, è la consulenza stilata dai comandanti Mario Pica e Giuliano Currado - ex piloti dell’aeronautica, il primo già perito per l’incidente aereo di Linate del 2001 - incaricati dalla Procura ascolana. Nella perizia consegnata ai magistrati marchigiani i due esperti indicherebbero anche cinque possibili responsabili, tutti ufficiali delle forze armate, ai quali sarebbero da attribuire in ogni caso condotte di natura colposa.

I periti hanno esaminato e incrociato molti dati: dalle conversazioni telefoniche avvenute prima, durante e dopo la missione finita in tragedia, a tutti i tracciati dei radar militari e civili che hanno seguito il volo dei due Tornado, oltre alle informazioni contenute nelle due scatole nere e nell’unico voice recorder rinvenuto. Secondo la consulenza resa nota alle parti civili, non ci sarebbero state comunicazioni durante il volo con i piloti, che dunque non sarebbero stati a conoscenza ciascuno della posizione dell'altro aereo, volando soltanto a vista, anche perché vi sarebbero state anomalie nella strumentazione dei due velivoli.

Alle indiscrezioni di stampa, l’Aeronautica replica esprimendo piena fiducia nelle indagini condotte dalla Procura di Ascoli e ricordando che quel volo finito in tragedia avvenne durante una missione di addestramento Nato, in preparazione ad una valutazione tattica che ha successivamente certificato ai massimi livelli il 6° Stormo di Ghedi. Dove il dolore per la perdita dei quattro piloti resta immutato da ormai tredici mesi. Si è appreso tra l’altro che uno degli ufficiali morti nei cieli ascolani, Alessandro Dotto, non sarebbe dovuto essere a bordo: sostituì all’ultimo un collega indisposto.

 

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