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Scontri Pisa, la catena di comando priorità nell'inchiesta pm

Un momento della manifestazione dalla Rete degli Studenti Medi ÒContro le manganellate e la gestione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi" in riferimento agli eventi accaduti a Pisa, Firenze e Catania, tra manifestanti e Forze dell'Ordine, Roma, 25 febbraio 2024. ANSA/ANGELO CARCONI
Un momento della manifestazione dalla Rete degli Studenti Medi ÒContro le manganellate e la gestione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi" in riferimento agli eventi accaduti a Pisa, Firenze e Catania, tra manifestanti e Forze dell'Ordine, Roma, 25 febbraio 2024. ANSA/ANGELO CARCONI
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PISA, 26 FEB - Gli accertamenti fatti sugli scontri di Pisa si sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all'analisi dei video già esaminati dai carabinieri. Secondo quanto appreso, infatti, al centro delle valutazioni dell'autorità giudiziaria c'è soprattutto questo aspetto, ossia di chi ha preso le decisioni e in particolare per capire chi abbia dato l'ordine di caricare con veemenza. Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente anche per ripristinare quanto prima un clima di serenità in città dopo le polemiche. Negli ultimi giorni, viene evidenziato, ci sono state ripetute manifestazioni di solidarietà nei confronti degli studenti, che hanno portato in piazza migliaia di cittadini che hanno criticato aspramente l'operato delle forze dell'ordine. Inoltre, secondo quanto si apprende, potrebbe essere convocato a breve un vertice tra gli inquirenti per valutare a chi assegnare le indagini. Da più parti si suggerisce che potrebbe essere la stessa polizia ad andare a fondo per chiarire se vi siano stati errori tecnici e operativi, o addirittura abusi nella gestione dell'ordine pubblico. Del resto sono stati proprio i sindacati Cgil, Cisl e Uil ieri a riferire che nell'incontro avuto sabato scorso in prefettura con prefetto, questore e sindaco, oltre ai comandanti di carabinieri e guardia di finanza, è stato lo stesso questore ad ammettere "un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo".

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