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Scandurra, 'Comune Milano ci fece firmare documento errato'

L’architetto Alessandro Scandurra arriva per l’interrogatorio a palazzo di giustizia a Milano, 23 luglio 2025. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
L’architetto Alessandro Scandurra arriva per l’interrogatorio a palazzo di giustizia a Milano, 23 luglio 2025. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
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MILANO, 24 LUG - Ci sarebbe stato "un errore da parte di qualcuno in Comune perché quella firmata dai commissari" della Commissione paesaggio, nel 2022, "non era la dichiarazione corretta" sulle situazioni di conflitti di interesse, ma "sta di fatto che ai membri della Commissione è stato dato quel documento, che hanno sottoscritto e applicato, e non sono state fornite indicazioni diverse su come individuare i casi di astensione". Lo mette nero su bianco la difesa di Alessandro Scandurra, l'ex vicepresidente della Commissione, assistito dall'avvocato Giacomo Lunghini, in una memoria depositata al gip di Milano Mattia Fiorentini nell'interrogatorio preventivo di ieri in cui si è difeso dalle accuse di corruzione e falso. In sostanza, la difesa di Scandurra spiega che quando si insediò in Commissione nel 2018, e poi con la riconferma nel 2021 con "lettera di impegno" del gennaio 2022, la regola "degli uffici comunali" prevedeva l'astensione dalle sedute, con dichiarazione dei conflitti di interesse, solo quando i commissari erano "direttamente interessati alla trattazione dei progetti", ossia quando avevano ricevuto incarichi dal privato proprio sull'intervento edilizio sottoposto al vaglio della Commissione. Regola che non riguardava, dunque, eventuali incarichi dalla stessa impresa su altri progetti. Il legale Lunghini valorizza una testimonianza di una funzionaria del Comune, contenuta in un'informativa Gdf di giugno, nella quale la teste "ha dichiarato, a posteriori, che nel 2022 si era verificato un errore da parte di qualcuno in Comune perché quella firmata dai commissari non era la dichiarazione corretta", era la stessa del 2018 ma non era quello il "patto di integrità da sottoscrivere". E Scandurra, dal canto suo, si è "sempre attenuto a quanto richiesto dal Comune". Solo nel giugno 2023 le regole comunali cambiarono e si allargarono i casi di astensione "non solo per i propri progetti".

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