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Rivolta in carcere a Pavia, iniziato il processo per 68 detenuti

Una foto fornita dal SINAPPe mostra la rivolta nel carcere di Bologna, 10 marzo 2020. ANSA/SiNAPPe EDITORIAL USE ONLY NO SALES
Una foto fornita dal SINAPPe mostra la rivolta nel carcere di Bologna, 10 marzo 2020. ANSA/SiNAPPe EDITORIAL USE ONLY NO SALES
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PAVIA, 23 MAG - E' iniziato oggi a Pavia il processo per la rivolta scoppiata nel carcere di Torre del Gallo la sera dell'8 marzo 2020, all'inizio della pandemia da Covid-19. Sono 68 gli imputati; per altri indagati la sentenza era già stata emessa nel corso dell'udienza preliminare. Stamani il collegio del Tribunale è rimasto a lungo riunito per decidere in merito all'eccezione presentata dai legali di diversi imputati contro il capo di imputazione. I reati contestati infatti sono devastazione e saccheggio; gli avvocati avevano già chiesto in fase di indagine di derubricarli in danneggiamento. Il Tribunale ha però respinto l'eccezione, e l'ipotesi di reato rimane la stessa stabilita dal Gip. Il processo riprenderà il prossimo 18 luglio con l'audizione dei primi testimoni, tra cui alcuni agenti di polizia penitenziaria. La sommossa si verificò in concomitanza con episodi simili in altre carceri italiane. I detenuti protestavano contro il blocco dei colloqui, dovuto all'emergenza sanitaria, e le condizioni di sovraffollamento nelle celle che avrebbero aumentato i rischi di contagio. A Pavia i detenuti danneggiarono docce, quadri elettrici, telecamere e pareti, appiccarono il fuoco in diverse parti del carcere e salirono sui tetti. Solo a tarda notte, dopo una lunga mediazione, tornarono nelle celle. Tre agenti rimasero feriti. La stima dei danni provocati dalla rivolta ammontò a circa un milione di euro.

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