Italia e Estero

Rischio di desertificazione per 1 miliardo di persone

epa10041476 A buffalo herd cools off in the scarce waters of the Diyala River, which turned into pools of sewage water due to desertification and pollution, east of Baghdad, Iraq, 29 June 2022. Low rainfall and upstream damming in neighboring Iran and Turkey have led to drops in the Tigris and Euphrates water levels. The Iraqi Ministry of Agriculture warned that 90 percent of Iraqi agricultural land has been desertified or is at risk of desertification in the near future, due to climate change and water disputes with Iran and Turkey. EPA/AHMED JALIL
epa10041476 A buffalo herd cools off in the scarce waters of the Diyala River, which turned into pools of sewage water due to desertification and pollution, east of Baghdad, Iraq, 29 June 2022. Low rainfall and upstream damming in neighboring Iran and Turkey have led to drops in the Tigris and Euphrates water levels. The Iraqi Ministry of Agriculture warned that 90 percent of Iraqi agricultural land has been desertified or is at risk of desertification in the near future, due to climate change and water disputes with Iran and Turkey. EPA/AHMED JALIL
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ROMA, 17 GIU - Sono circa 200 i Paesi ed almeno 1 miliardo le persone interessate dal processo di desertificazione nel mondo. Tra quelli in cui il fenomeno va manifestandosi più rapidamente, si annoverano Cina, India, Pakistan e diverse Nazioni di Africa, America Latina, Medio-Oriente, ma anche paesi dell'Europa mediterranea, come Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro, Malta e Italia. Lo scrive l'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, in occasione della Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità, che si celebra oggi. L'Onu ritiene che nel mondo sia già compromesso oltre 1 miliardo di ettari e che, nei prossimi decenni, circa 250 milioni di persone saranno costrette a lasciare le proprie terre verso regioni più vivibili. Tra le cause principali della desertificazione, vi è l'estremizzazione dei fenomeni climatici, caratterizzata da siccità prolungate, ma anche da precipitazioni brevi e violente, che erodono il primo strato più fertile di suolo sui terreni assetati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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