Italia e Estero

Riconosciuta l'adozione speciale, 'ora siamo entrambe mamme'

Sit-in di protesta organizzato da Famiglie arcobaleno e altre associazioni LGBTQIA+ per protestare contro la proposta di legge Varchi che vuole rendere la gestazione per altri (GPA) o maternità surrogata reato universale, Pantheon, Roma 25 luglio 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI
Sit-in di protesta organizzato da Famiglie arcobaleno e altre associazioni LGBTQIA+ per protestare contro la proposta di legge Varchi che vuole rendere la gestazione per altri (GPA) o maternità surrogata reato universale, Pantheon, Roma 25 luglio 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI
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BOLOGNA, 22 APR - "Dopo anni di lotte, di battaglie legali e sofferenze, sono finalmente mamma della nostra piccola di tre anni e mezzo. Quando l'ho saputo sono scoppiata a piangere per la felicità". Così, intervistata dalla Gazzetta di Reggio Emilia, Samantha Campani, 51 anni, sposata con la consigliera Pd di Reggio Emilia Fabiana Montanari, 32 anni. Dopo un lungo procedimento giuridico Samantha ha ottenuto l'adozione speciale della bimba di tre anni e mezzo, data alla luce da Fabiana. "Sono diventata mamma tre volte: la prima quando è nata, la seconda quando il sindaco Luca Vecchi ha firmato l'atto di riconoscimento genitoriale, nel dicembre 2020. La terza con l'accoglimento, pochi giorni fa, dell'adozione speciale", spiega Samantha. "Poche settimane dopo il riconoscimento genitoriale datomi dal sindaco, nel dicembre 2020, il giorno dell'Epifania del 2021 ci è arrivata la comunicazione del tribunale con cui ci dicevano che avremmo dovuto ritirare una lettera... La Procura aveva impugnato il nostro caso, negando il mio diritto di essere madre". "Il primo grado di giudizio non è andato bene. Piuttosto che ricorrere in appello, abbiamo deciso di intraprendere la strada dell'adozione speciale. Si tratta di un istituto giuridico che si applica anche per le coppie eterosessuali per adottare i figli del partner. La nostra tipologia è un'adozione speciale in casi particolari". "Tramite la nostra avvocata abbiamo presentato richiesta di adozione al tribunale dei minori di Bologna. Abbiamo dovuto fare più incontri in cui si sono svolti colloqui con le assistenti sociali e la psicologa infantile". "Sono seguiti dei colloqui con il giudice onorario, il quale fa un'ulteriore relazione e vi è un ulteriore momento di confronto del tribunale dei minori a livello collegiale". Poi l'arrivo della buona notizia con una Pec, a un anno dalla richiesta di adozione. Ora, aggiunge, "non ho più bisogno di deleghe per andare all'ospedale o viaggiare con la bimba, ad esempio".

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