Italia e Estero

Ricci, Acquaroli smetta di scappare e si confronti

Cena di sottoscrizione elettorale a sostegno di Matteo Ricci, europarlamentare dem e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche. Un appuntamento nato come "Mille a cena con Matteo – per dare luce alle Marche" andato oltre il sold out, con 1.300 partecipanti e altre centinaia di persone presenti pur essendo finiti i posti disponibili. Durante l’evento La scritta 'Marche', illuminata da centinaia di candele e dalla luce dei telefoni, come simbolo del impegno per una buona politica, seria, onesta e trasparente. Campo di Marte (Pesaro), 25 luglio 2025, Ph Dorin Mihai/Pasquale Bove/Alessandro Para/ANSA
Cena di sottoscrizione elettorale a sostegno di Matteo Ricci, europarlamentare dem e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche. Un appuntamento nato come "Mille a cena con Matteo – per dare luce alle Marche" andato oltre il sold out, con 1.300 partecipanti e altre centinaia di persone presenti pur essendo finiti i posti disponibili. Durante l’evento La scritta 'Marche', illuminata da centinaia di candele e dalla luce dei telefoni, come simbolo del impegno per una buona politica, seria, onesta e trasparente. Campo di Marte (Pesaro), 25 luglio 2025, Ph Dorin Mihai/Pasquale Bove/Alessandro Para/ANSA
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ANCONA, 10 AGO - "Acquaroli la smetta di scappare e si confronti con me, scelga lui dove, come e quando, ma smetta di fuggire. Non è possibile che, a un mese e mezzo dalle elezioni, non ci sia stato ancora un confronto pubblico tra i candidati", così Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche. "Le cose nelle Marche non vanno, a partire dalla sanità - afferma Ricci - oggi è uscita sulla stampa nazionale un'indagine sulle persone che rinunciano a curarsi, nelle Marche sono il 9,7%, cioè 1 su 10. Siamo la terza peggior regione italiana. Questo dato è emblematico, perché testimonia come chi non ha i soldi per andare dal privato, non trovando risposta nel pubblico, rinuncia a curarsi. Una tendenza che va assolutamente invertita, perché parliamo di un diritto fondamentale. Non è accettabile questa privatizzazione strisciante della sanità. A tutto ciò si aggiunge il fatto che, in questi cinque anni, le liste di attesa sono aumentate, così come è aumentata la mobilità passiva e mancano sempre più medici e infermieri".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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