Riapre la Sinagoga con i lavori finanziati anche da Emanuele Filiberto

VIAREGGIO (LUCCA), 18 DIC - Domenica prossima sarà riaperta la sinagoga di Viareggio, in provincia di Lucca, che dopo i lavori di ristrutturazione torna come luogo di culto attivo nella sede di via Oleandri. L'intervento di sistemazione della struttura, pesantemente danneggiata da infiltrazioni di acqua, costato circa 50mila euro, è stato finanziato anche grazie alla donazione del principe Emanuele Filiberto di Savoia effettuata nel 2021, appena venuto a conoscenza delle problematiche di agibilità dei locali. La comunità ebraica di Viareggio raccoglie una trentina di persone e la sinagoga dopo l'inaugurazione sarà poi aperta in occasione degli eventi. "E' stato rifatto il tetto, tinteggiate la facciata e l'interno e sistemate le porte e le finestre - ha spiegato Paolo Molco, delegato per la provincia di Lucca della Comunità ebraica di Pisa -. I lavori, durati circa due mesi e mezzo, sono stati finanziati dal Comune di Viareggio e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e, per una piccola somma, dal principe Emanuele Filiberto di Savoia". "Riportare in attività un luogo di identità e cultura è sempre un traguardo di civiltà ed evoluzione - commenta in una nota il principe Emanuele Filiberto di Savoia - e verrò a visitare presto la sinagoga di Viareggio che torna punto di riferimento grazie alla profonda volontà di una comunità. A cui oggi si deve ancora rispetto e solidale vicinanza per le ferite che si trova a sostenere nonostante l'evoluzione del tempo e la maturazione delle culture". "Il recentissimo attentato di Sydney durante i festeggiamenti per Hanukkah - afferma Emanuele Filiberto - è purtroppo un pesante e deludente riscontro di quanto ancora l'antisemitismo sia radicato in menti folli: l'odio ha trasformato una festa pubblica in un campo di sterminio. Minando il rispetto dei popoli, delle tradizioni, delle appartenenze. Ecco che l'apertura di una sinagoga assume un valore ancora più alto: traduce una volontà di resilienza, di non chinare il capo di fronte alla violenza e si fa interprete di un'umanità che rigetta l'odio razziale e crede nella possibilità di imporre rispetto".
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
