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Riappare Kim: spari tra le due Coree

Incidente lungo la linea demilitarizzata, con soldati del Nord che esplodono 4 colpi contro una torretta del Sud
Kim Jong-un in una foto dell'agenzia Kcna
Kim Jong-un in una foto dell'agenzia Kcna
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Kim riappare, spari tra le due Coree. Il leader, attorno al quale si erano accumulate voci circa lo stato di salute, è tornato a mostrare il proprio volto dopo tre settimane di  assenza. Ha lanciato un sibillino messaggio sul dossier nucleare, con i negoziati con gli Usa in sottofondo, in fase di stallo. Le 21 foto diffuse dall’agenzia Kcna e pubblicate in prima pagina dal Rodong Sinmun, la voce del Partito dei Lavoratori, ritraggono il leader con il suo abito in stile Mao, impegnato il primo maggio in istruzioni sul campo e nel taglio del nastro rosso inaugurale di una fabbrica di fertilizzanti fosfatici a Sunchon, città a 50 chilometri a nord di Pyongyang.

All’indomani del ritorno sulle scene del leader, si registra uno scambio multiplo di colpi d’arma da fuoco tra le due Coree: i militari del Nord hanno sparato più proiettili verso una postazione di guardia del Sud lungo la linea demilitarizzata (Dmz) che separa i due Paesi, ricevendo dopo, come avvertimento, un’analoga di risposta. È quanto ha riferito il Comando di stato maggiore congiunto di Seul, secondo cui l’incidente è avvenuto intorno alle 7.41 locali (le 41 minuti dopo la mezzanotte in Italia) al confine centrale della città di Cheorwon, escludendo danni a persone o cose.

Dopo l’incidente, i militari di Seul e di Pyongyang hanno «preso iniziative attraverso le linee di comunicazione intercoreane» per ricostruire e motivare l’accaduto, nonché «per prevenire qualsiasi altro incidente». Il Comando di Stato maggiore sudcoreano ha comunque mantenuto «la necessaria postura» per rispondere a qualsiasi scenario. L’episodio, come si diceva, ha avuto luogo all’indomani della riapparizione del leader nordcoreano Kim Jong-un sui media ufficiali del Nord dopo un’assenza di tre settimane.

Lo scambio di colpi di arma da fuoco, comunque, non sembra sia stato iniziato dal Nord «intenzionalmente». Lo riporta la Yonhap, citando in forma anonima un funzionario militare di Seul. Dopo aver sentito alcuni spari verso una torretta di guardia sudcoreana, i militari hanno trovato quattro proiettili conficcati in un muro della postazione, stando a quanto riporta un comunicato del Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano.

I militari di Seul, secondo le regole d’ingaggio, hanno prima esploso due raffiche da 10 colpi l’una e poi lanciato un allarme. «Abbiamo anche inviato una notifica al Nord attraverso la linea di comunicazione intercoreana per avere una spiegazione dell’accaduto», ha aggiunto la fonte, secondo cui al momento non è ancora giunta alcuna risposta. Dalle prime analisi, tuttavia, sembrerebbe che la raffica nordcoreana non sia classificabile come una provocazione intenzionale.

Tornando all’assenza di tre settimane, pare che Kim Jong-un non sia stato sottoposto a intervento chirurgico. Lo riferisce un funzionario della Presidenza sudcoreana in forma anonima alla Yonhap. «Ci sono alcuni media che hanno speculato sull’intervento di Kim, citando il cambio nella sua camminata», ha affermato la fonte, notando che l’Ufficio presidenziale ritiene falsa tale lettura.

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