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Regione, il Tar respinge il ricorso di Maria Teresa Vivaldini: Giorgio Bontempi resta consigliere

Per i giudici milanesi è inammissibile la richiesta di riconteggio della sindaca di Pavone Mella, battuta per 21 voti alle elezioni regionali
La sede di Regione Lombardia - © www.giornaledibrescia.it
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Respinta. La richiesta di riconteggio dei voti delle recenti elezioni regionali è stata giudicata inammissibile. A cassare il ricorso della candidata Maria Teresa Vivaldini, sindaca di Pavone Mella, è stato il Tar della Lombardia (sezione terza, presidente Marco Bignami), che si è pronunciato «definitivamente sul ricorso proposto contro Regione Lombardia» al fine di ottenere il riconteggio delle schede elettorali del 12 e 13 febbraio scorso.

Per i giudici milanesi il ricorso è «inammissibile», ragione per la quale la candidata, in lizza per il partito di Giorgia Meloni, è stata anche condannata «a rifondere le spese legali sia verso Regione Lombardia che Giorgio Bontempi», nel frattempo costituitosi.

Il ricorso era stato presentato dall'amministratrice bassaiola a fronte dello scarto esiguo di preferenze che aveva visto il compagno di partito superarla di una manciata di voti: solo 21, stanti i 4.488 per l'ex sindaco di Agnosine a fronte dei 4.467 ottenuti da Vivaldini.

A rendere nota la sentenza è un comunicato diffuso proprio da Bontempi, eletto - e a questo punto confermato - consigliere regionale sempre nelle fila di Fratelli d'Italia. «Le sentenze non si commentano quindi l’unica cosa che tengo a precisare è che ho sempre avuto grande rispetto per la professionalità e l’indipendenza della magistratura».

«Attendo le motivazioni perché la questione della prova è molto dibattuta - ha dichiarato Maria Teresa Vivaldini, nel senso che non essendo dato ai candidati la possibilità di acquisire prove c’è anche un orientamento giurisprudenziale che dice che ha senso un ricorso esplorativo. Lette le motivazioni deciderò se ricorrere in Consiglio di Stato. Resta il fatto che - conclude Vivaldini -, visto l'ampio spettro di criteri assunti nei vari seggi per la valutazione dei voti nulli e della corretta attribuzione delle preferenze, una differenza di soli 21 voti su 4567 sembra essere di per se un motivo sufficiente, insieme con i casi che abbiamo documentato, per una verifica delle schede. Nel frattempo il mio impegno politico e amministrativo continua secondo le modalità che mi sono abituali».

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