Italia e Estero

Referendum sull'autonomia, cosa succede adesso

Siamo alle dichiarazioni: Zaia vuole lo statuto speciale, Gentiloni è pronto al dialogo, Maroni punta ad aprire il confronto tra 2 o 3 settimane
Il tasto per avviare il voto elettronico - Foto Ansa/Filippo Venezia
Il tasto per avviare il voto elettronico - Foto Ansa/Filippo Venezia
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«Guardo con interesse, rispetto, disponibilità alla discussione aperta dai referendum sul tema dell'autonomia. Sono disposto a fare dei passi in avanti». 

Così il premier Paolo Gentiloni ha commentato oggi a Marghera l’esito delle consultazioni referendarie in Lombardia e Veneto.

«Il Governo è pronto a un confronto di merito con le regioni su queste funzioni - ha detto il presidente del Consiglio - per avere regioni più efficienti». 

Roberto Maroni, da parte sue, punta ad andare al confronto con Palazzo Chigi nel giro di «due, tre settimane». Il governatore lombardo si è anche detto «spiazzato» dalla mossa di Luca Zaia di chiedere lo statuto speciale, ma, ha poi chiarito, «non lo critico, lo sostengo. Ho solo detto che per la Lombardia la strada è diversa». E Matteo Salvini nega che ci sia un problema interno, «c'è una sola Lega». 

La Regione Lombardia conta di poter votare il 16 novembre una risoluzione con le materie oggetto della trattativa con lo Stato.

 

 

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