'Pronti a bloccare tutto', l'appello di 'Torino per Gaza'

TORINO, 16 SET - "Teniamoci pronti a bloccare tutto". È l'appello diffuso sui social da 'Torino per Gaza', rete che riunisce collettivi studenteschi e altre realtà cittadine. Gli attivisti pro Pal rilanciano la mobilitazione in vista dello sciopero generale del 22 settembre indetto dall'Usb, giornata nella quale sono già fissati due appuntamenti: "Alle 11 blocchi diffusi in città, alle 18 corteo in piazza Castello". Nel testo si legge che "il blocco è uno strumento collettivo di lotta che permette di interrompere, in modo più o meno prolungato, il passaggio di persone, merci o veicoli. Fare un blocco significa usare i nostri corpi per occupare lo spazio, esercitare pressione e impedire lo svolgimento di una quotidianità che prova a normalizzare e abituarci alla violenza genocida di Israele". Gli attivisti accusano le istituzioni italiane ed europee: "Sappiamo di non poterci aspettare più nulla dalle istituzioni del nostro paese e dai governi europei, che mentre affermano di sostenere la popolazione di Gaza con aiuti umanitari garantiscono il sostegno politico, economico e militare allo Stato d'Israele aumentando la spesa bellica e preparandoci a un futuro in guerra". "Saremo muri umani di giovani, anziani, bambin* e famiglie, a difesa del popolo palestinese e della Sumud Flotilla", prosegue l'appello. "Più saremo, più sarà difficile fermarci. Più sarà efficace il blocco, più saremo in grado di infliggere un danno reale a questo sistema che si arricchisce sul sangue palestinese". E ancora: "Come in Palestina, anche qui, la resistenza ha mille forme: via mare, via terra, con blocchi nelle fabbriche, nelle scuole, dappertutto, resistiamo a questo sistema di morte. Fermiamo il genocidio".
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