Progetto Crematorio ad Ancona, minacce di morte all'assessore

ANCONA, 11 GIU - Minacce di morte in un biglietto lasciato sull'auto dell'assessore comunale a Lavori pubblici di Ancona Stefano Tombolini, parcheggiata vicino casa: clima sempre più pesante nel capoluogo marchigiano intorno al progetto di realizzazione di un impianto crematorio all'interno del cimitero di Tavernelle, avversato da un comitato di residenti che ha consegnato 4.200 firme per fermare l'iter preoccupati da implicazioni di tipo ambientale in una zona residenziale. In questo contesto, come anticipato da quotidiani locali, si è verificato l'episodio di intimidazione sul quale indaga la Digos: le forze dell'ordine hanno aumentato la sorveglianza sia per Tombolini sia, a scopo precauzionale, per il sindaco Daniele Silvetti. Oltre alle minacce contenute nel biglietto, da giorni sui social girano anche post con insulti; della vicenda si parlerà stamani in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto. Chi interviene sulla vicenda, dice all'ANSA il sindaco, ha "la responsabilità di mantenere la discussione all'interno di un confronto civile, sui temi, sui contenuti, che non sfoci nel dileggio o nell'insulto perché poi questo alimenta persone più facinorose". Ieri incontro di quasi tre ore in Comune con i residenti in cui sono stati ripercorsi e spiegati i contorni del progetto e dell'iter; niente confronto pubblico invece in serata perché non c'erano condizioni di sicurezza adeguate per la partecipazione dell'assessore. "Abbiamo spiegato tecnicamente il punto di vista amministrativo dell'iter attivato dal settembre 2023", riferisce il sindaco: "c'è stata massima attenzione soprattutto ai fini della tutela ambientale e della qualità di vita del cittadino, si usano parametri ridotti del 50% rispetto ai limiti previsti dalla normativa vigente, dunque assolutamente cauti: ho garantito che il monitoraggio preventivo che avvierà Arpam verrà prolungato oltre i due mesi preventivati". Il primo cittadino garantisce massima trasparenza e informazione ai cittadini, rassicurando anche su alcuni aspetti tecnico-ambientali: nella cremazione, ad esempio, si brucia solo la salma e non, come qualcuno pensava, anche la bara, trattata invece come rifiuto speciale, o elementi di zinco o tossine.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato