Italia e Estero

Processo Grillo jr, repliche difesa 'assolvere i 4 ragazzi'

Antonella Cuccureddu e Gian Mario Luciano, difensori di Francesco Corsiglia
Antonella Cuccureddu e Gian Mario Luciano, difensori di Francesco Corsiglia
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TEMPIO PAUSANIA, 22 SET - "La ragazza non è attendibile, per questo ribadiamo la richiesta di assoluzione per tutti gli imputati". E' quanto, in estrema sintesi, sollecitato al collegio dei giudici del Tribunale di Tempio Pausania dagli avvocati difensori durante le repliche nell'ultima udienza del processo, durato tre anni e mezzo, per il presunto stupro di gruppo avvenuto in Costa Smeralda nel luglio 2019, contro Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, oggi tutti assenti. "Chiediamo l'assoluzione perché il fatto non sussiste e non costituisce reato - ha detto l'avvocato Alessandro Vaccaro, che difende Lauria -. La persona offesa non è credibile, nega di aver interagito con i ragazzi nella discoteca, nega di averci interagito nel patio della villetta. E lo conferma anche l'amico Alex Cerato che parla addirittura di un bacio su un divanetto della discoteca Billionaire tra la ragazza e Ciro Grillo". Il legale ha elencato tutte quelle che per le difese vengono considerate incongruenze del racconto della ragazza e che dimostrerebbero la sua non credibilità. "Ci vuole molto coraggio a condannare, ma sono certo che questo tribunale avrà il coraggio di assolvere", ha concluso l'avv. Vaccaro. Ha preso poi la parola l'avvocata Antonella Cuccureddu, che, insieme con il collega Gennaro Velle, difende Corsiglia. Durante la lunga replica non sono mancati alcuni battibecchi tra le parti, con l'intervento del presidente del collegio Marco Contu a riportare la calma. "La ragazza subiva una forte pressione morale sui suoi comportamenti anche sessuali e non è attendibile - ha sottolineato l'avv. Cuccureddu - non racconta ai carabinieri del bacio in discoteca, non racconta dei suoi atteggiamenti affettuosi con Corsiglia. Le dichiarazioni dell'amica sono invece sempre confermate da tutti i ragazzi, le sue parole aderiscono con quelle degli imputati e il loro racconto della serata". Anche l'avvocato Mariano Mameli, difensore di Capitta, nell'ultima replica, ha ricordato i momenti più significativi di quella notte del luglio di sei anni fa e delle ore successive alla presunta violenza sessuale, senza tralasciare critiche al procuratore e alla sua requisitoria parlando di "fragilità dei suoi assunti".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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