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Processo Grillo Jr, agli atti i messaggi tra accusatrice e amica

Gennaro Velle
Gennaro Velle
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TEMPIO PAUSANIA, 08 MAR - "Non riuscivo a dire di no e ad oppormi". E' uno dei tanti messagi scambiati tra la studentessa italo norvegese e la sua amica norvegese nelle ore successive al presunto stupro di gruppo denunciato dalla studentessa, che accusa della violenza Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La ragazza, assistita da una traduttrice, è stata ascoltata questa mattina nell'aula del tribunale di Tempio Pausania e ha risposto alle domande del procuratore Gregorio Capasso e del pool della difesa. Quattro cartelle di trascrizione dei messaggi tra le due amiche confluiranno all'interno degli atti del processo: è stato infatti dato incarico a un perito di trascrivere i messaggi vocali estrapolati dai telefoni della principale accusatrice, e di effettuare la traduzione di quelli scritti in inglese. "Tutto il contenuto delle chat intercorse tra le due ragazze verrà periziato. Le domande a commento di una chat non erano ipotizzabili o ammissibili", ha spiegato a fine udienza l'avvocato Gennaro Velle, difensore di Corsiglia. Il dibattimento si ferma tutto il mese di aprile: si torna in aula il 2 e 3 maggio prossimi, quando verranno sentiti i periti e i tecnici e il collegio acquisirà le trascrizioni dei messaggi. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e 17 luglio del 2019 e sarebbero avvenuti nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo.

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