Italia e Estero

Primo Centro socio-educativo per giovani con problemi giustizia

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ROMA, 30 MAG - Offrire ai minori e ai giovani adulti con problemi di giustizia un futuro migliore, lontano dalla devianza, dall'emarginazione sociale e dalla delinquenza. E' l'obiettivo del primo Centro diurno socio-educativo in Italia, nato a Roma e che sarà operativo entro la fine dell'anno. Promosso e gestito dall'Impresa Sociale My Way Community International, si propone come un punto di riferimento innovativo per affrontare la crescente complessità legata alla marginalità giovanile e alla devianza minorile. Negli ultimi anni, ricorda in una nota My Way Community, si è registrato un costante aumento del numero di minori e giovani coinvolti in percorsi di illegalità e disagio sociale, spesso causati da fragilità familiari, povertà educativa e mancanza di sostegno e opportunità concrete. "Il Centro diurno socio educativo nasce per offrire un'alternativa concreta a questi percorsi, mettendo a disposizione un ambiente educativo e formativo strutturato", spiega Silvestro Romano, direttore generale di My Way Community International. "Il Progetto Sociale tecnico individuale - precisa - prevede interventi personalizzati per ciascun giovane accolto, che includono sostegno scolastico, laboratori professionali, attività socio-culturali, supporto psicologico e tirocini lavorativi e formativi". Tutte le attività educative e psico-sociali sono svolte da un'equipe multidisciplinare seguendo le Linee Guida e i programmi scientifici di intervento del tutto innovativi e inclusivi posti in essere da My Way Community International, in cooperazione con le istituzioni pubbliche, gli Istituti didattici e professionali, i Servizi Sociali, il Centro di Giustizia Minorile e le realtà imprenditoriali del territorio. Fin dalla fase iniziale di accoglienza, ogni giovane sarà seguito attraverso un percorso di osservazione che permette di elaborare un Progetto Educativo Individualizzato, basato sui propri bisogni, capacità, inclinazioni e obiettivi di età", conclude Romano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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