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Ponte Genova: pm, ministero aveva dovere di vigilare

Avvocato a palazzo di Giustizia. Genova, 27 marzo 2025. ANSA/LUCA ZENNARO (Avvocati, avvocato, processo, processi, palazzo di giustizia, incartamenti, legale, legali)
Avvocato a palazzo di Giustizia. Genova, 27 marzo 2025. ANSA/LUCA ZENNARO (Avvocati, avvocato, processo, processi, palazzo di giustizia, incartamenti, legale, legali)
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GENOVA, 01 OTT - Anche lo Stato ha le sue responsabilità per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Perché "Il concedente ha il dovere di vigilare. Non direttamente sulle opere, ma sulle modalità di controllo scelte dal concessionario". E' quanto detto, in sintesi, dal pm Marco Airoldi che con il collega Walter Cotugno sta portando avanti la requisitoria del processo a carico di 57 imputati. Oggi ha iniziato ad affrontare le responsabilità dei dirigenti del ministero delle Infrastrutture. Secondo l'accusa, "ll vigilante non deve fare sorveglianza, ma assicurarsi che il vigilato abbia regole per farla e se l'abbia fatta rispettandole. Sarebbe bastato acquisire copia delle convenzioni Aspi-Spea, copia del manuale dei difetti. Studiandoli avrebbe fatto emergere aspetti critici sui rapporti tra le due società, con compiti che nel tempo si fanno più confusi". E se avessero vigilato "sarebbe inoltre emerso che Aspi e Spea non usavano le cadenze previste dalla circolare per le ispezioni e di dotarsi degli strumenti idonei per farle". La requisitoria andrà ancora avanti nelle prossime settimane e dovrebbe concludersi il 14 e il 15 ottobre con le richieste di pena.

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