Italia e Estero

Pizzaballa, non ripetete nel mondo le divisioni che abbiamo qui

epa11240664 Apostolic Administrator of the Latin Church in the Holy land Pierbattista Pizzaballa attends the Palm Sunday procession at the Holy Sepulcher church in Jerusalem’s old city, 24 March 2024. Palm Sunday is the biblical account of Jesus Christ's entry into Jerusalem, which ushers in Holy Week and Lent. EPA/ATEF SAFADI
epa11240664 Apostolic Administrator of the Latin Church in the Holy land Pierbattista Pizzaballa attends the Palm Sunday procession at the Holy Sepulcher church in Jerusalem’s old city, 24 March 2024. Palm Sunday is the biblical account of Jesus Christ's entry into Jerusalem, which ushers in Holy Week and Lent. EPA/ATEF SAFADI
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CITTÀ DEL VATICANO, 25 APR - Il Patriarca di Gerusalemme dei latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, invita il mondo a non dividersi come accade già in Terra Santa. Nel videomessaggio inviato ad Azione Cattolica, oggi riunita a Piazza San Pietro nell'incontro sul tema "A braccia aperte", Pizzaballa ha detto: "Grazie soprattutto per pensare a noi, alla Terra Santa e a questo conflitto che sta lacerando il cuore e la vita di tutti noi che abitiamo in Terra Santa. Un momento molto difficile, come tutti sappiamo. Ma al di là della cronaca, che conoscete tutti molto bene e che ogni giorno viene presentata, è molto doloroso vedere come questa guerra abbia colpito l'animo di tutti, nella fiducia e nel credere che sia ancora possibile fare qualcosa in questa deriva di violenza che sembra non esaurirsi mai". Pizzaballa invita dunque a pregare per la pace e a "non lasciare cadere l'attenzione su questo conflitto che sta lacerando la vita di questi popoli, ma sta anche lacerando la vita della società in tante altre parti del mondo". Per il cardinale di Gerusalemme "bisogna evitare di ripetere nel mondo la divisione che già abbiamo qui. Spesso vedo che ci sono polarizzazioni, da una parte e dall'altra, contro l'uno e contro l'altro, mentre invece la realtà è molto più complessa, quindi bisogna non semplificare troppo. La realtà è così complicata e bisogna pregare per questa realtà, essere vicini, parlarne e cercare sempre di costruire relazioni". "Quello che è ferito qui è la fiducia nell'altro, le relazioni, c'è invece bisogno di costruire relazioni, non erigere barriere. Ne abbiamo già abbastanza di barriere qui, abbiamo bisogno che ci aiutiate a costruire", ha concluso lanciando un appello a tornare in Terra Santa come pellegrini: "Non avere paura, ma il coraggio di venire qui, magari dei pellegrinaggi diversi, alternativi, che possono aiutarci a comprendere che c'è una realtà fuori di qui e che abbiamo bisogno anche noi di alzare lo sguardo".

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