Italia e Estero

Piantedosi, lo sgombero del Leoncavallo non è stato anticipato

Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla 46esima edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, la kermesse organizzata dal movimento di Comunione e Liberazione. Rimini, 23 agosto 2025. ANSA/ Foto Dorin Mihai, Pasquale Bove EN: Italy’s Interior Minister Matteo Piantedosi attends the 46th Meeting for Friendship Among Peoples, organized by the Communion and Liberation movement, in Rimini (IT), August 23, 2025. ANSA/Ph Dorin Mihai, Pasquale Bove
Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla 46esima edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, la kermesse organizzata dal movimento di Comunione e Liberazione. Rimini, 23 agosto 2025. ANSA/ Foto Dorin Mihai, Pasquale Bove EN: Italy’s Interior Minister Matteo Piantedosi attends the 46th Meeting for Friendship Among Peoples, organized by the Communion and Liberation movement, in Rimini (IT), August 23, 2025. ANSA/Ph Dorin Mihai, Pasquale Bove
AA

MILANO, 23 AGO - Lo sgombero del Leoncavallo "non è stato anticipato e anzi siamo stati condannati per un ritardo nell'esecuzione dello sfratto, quindi della restituzione alla proprietà. Io ricordo a tutti che abbiamo pagato e siamo stati condannati a pagare, per quel ritardo, 3 milioni e 300mila euro solo per i 10 anni pregressi e ogni ritardo avrebbe comportato un ulteriore risarcimento danni di più di 300mila euro all'anno". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a margine del Meeting di Rimini è tornato a parlare dello sfratto del centro sociale milanese che era previsto per il 9 settembre ed è stato eseguito il 21 agosto. "Non era più procrastinabile - ha aggiunto - e nel momento in cui era possibile restituirla alla proprietà è stata fatta un'operazione doverosamente logica". "Anche CasaPound rientra, io sono stato da prefetto di Roma quello che l'ha inserito nell'elenco dei centri che sono da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno" ha aggiunto il capo del Viminale rispondendo a una domanda sulla posizione del ministro della Cultura Alessandro Giuli, secondo cui è possibile che CasaPound non venga sgomberato "se si allinea a criteri di legalità". "Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il Comune di Roma - ha osservato Piantedosi - ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...