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Pfizer e Moderna: via libera alla terza dose dopo 6-12 mesi

Secondo i dati presentati alla Food and Drug Administration, un altro vaccino rafforza l'efficacia contro il Sars-Cov-2 e le varianti
VACCINI, UTILE LA TERZA DOSE?
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La terza dose a distanza di 6-12 mesi dal completamento della vaccinazione anti-Covid aiuta a rafforzare ulteriormente la protezione contro la malattia causata dal Sars-Cov-2. Lo annunciano Pfizer and Biontech, che hanno presentato alla Food and Drug Administration americana i dati iniziali a sostegno della terza dose di vaccino per il Covid-9

«I dati della fase 1 sulla sicurezza e l’immonogenicità degli individui che hanno ricevuto una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria - si legge nella nota dell'azienda -. Alla luce degli alti livelli di risposta immunitaria osservata, una ulteriore dose entro 6-12 mesi dalla vaccinazione primaria aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19».

In particolare, la terza dose ha mostrato nei trial effettuati da Pfizer un aumento degli anticorpi sia contro il virus Sars-Cov-2 iniziale sia contro le varianti Beta e Delta. Il 12 agosto negli Stati Uniti è stata autorizzata una terza dose per gli individui di almeno 12 anni che abbiano subito trapianto di organi solidi o a cui sono state diagnosticate condizioni che si ritiene abbiano un livello equivalente di immunocompromissione. Ieri sera il governo americano ha annunciato che inizierà a distribuire le terze dosi di vaccino anti Covid a partire dal 20 settembre. «I dati disponibili mostrano chiaramente che la protezione contro l’infezione da coronavirus diminuisce con il tempo - scrivono le autorità americane in una nota - e in coincidenza con la variante Delta, iniziamo a vedere una protezione ridotta contro la malattia in forma moderata e lieve. Abbiamo concluso che un richiamo sia necessario per massimizzare la protezione da vaccino e prolungare la sua durata».

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