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Perquisizioni a 564 detenuti carcere Prato, impiegati 800 uomini

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PRATO, 22 NOV - La nuova operazione scattata stamani nel carcere di Prato è stata disposta in un quadro di "diffusa illegalità che ha generato un vasto fenomeno criminale pulviscolare" nella struttura. Ciò ha indotto la procura di Prato a emettere un decreto di perquisizione e sequestro esteso a tutto il penitenziario e diretto nei confronti dei 564 detenuti, di cui 29 indagati, ristretti nei reparti alta sicurezza, media sicurezza e semiliberi, e delle aree comuni. E' quanto si spiega dalla procura di Prato. Per l'operazione impiegati circa 800 uomini delle forze dell'ordine tra appartenenti a polizia penitenziaria, polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza. Al centro degli accertamenti l'approvvigionamento di droga e anche di telefonini, con "uso della violenza e minaccia da parte di detenuti nei confronti di altri ristretti" per procurarsi cocaina, hashish, eroina e anfetamine/metanfetamine all 'esterno del carcere, per il tramite di reclusi in permesso o semiliberi. Reati per i quali già il 28 giugno era scattata una perquisizione nel carcere che però non aveva "neutralizzato" il fenomeno: nel corso delle indagini è risultato che non sono stati individuati apparecchi utilizzati tra l'altro per l'impiego di ventuno utenze risultate nella disponibilità di detenuti nonché il congegno elettronico che ha consentito e consente a più detenuti di gestire dal carcere il proprio profilo Tik Tok. Le accuse contestate ai 29 indagati, di nazionalità domenicana, tunisina, marocchina, egiziana, italiana, polacca e albanese, sono a vario titolo per estorsioni, violenza privata, acquisto e vendita di stupefacenti, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione e porto di armi. Tra le aggressioni al vaglio una è avvenuta l'8 aprile, un'altra il 16 maggio. Sei in totale i detenuti vittime di violenza e di minacce che hanno deciso di denunciare quanto subito. Nel corso delle operazioni di oggi impiegati anche mezzi anti spurgo per verificare la presenza di congegni elettronici impiegati per mantenere contatti telefonici con l'esterno e undici cani dell'unità cinofila antidroga delle diverse forze di polizia che hanno eseguito i provvedimenti emessi da quest'ufficio.

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